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PIP e fondi pensione, ecco quanto hanno reso nel 2013

5/28/2014 | Massimo Morici

Lo scorso anno le forme pensionistiche complementari hanno ottenuto risultati superiori al tasso di rivalutazione del TFR: +5,4% i fondi pensione negoziali, +8,1% i fondi pensione aperti e +12,2% i PIP tramite prodotti unit linked


Nel 2013 i risultati di gestione delle forme pensionistiche complementari sono stati, al netto dei costi, superiori al tasso di rivalutazione del TFR, in flessione rispetto all’anno precedente, che si è attestato all’1,7% per effetto dell’attenuazione delle spinte inflazionistiche. È quanto si legge nella Relazione 2013 della Covip, l’authority guidata dal direttore generale Raffaele Capuano (nella foto) e presieduta da Rino Tarelli, che vigila su una platea di 510 fondi che gestiscono 116,4 miliardi di euro di risparmio previdenziale di 6,3 milioni di lavoratori iscritti,  pari al 7,5% del Pil. La raccolta lo scorso anno è stata di 12,5 miliardi, di cui 5,2 miliardi provenienti da flussi di TFR destinati alla previdenza complementare, mentre sale a 1,4 milioni il numero degl iscritti ai fondi pensione che ha sospeso i versamenti a causa della crisi economica.
 
Passando ai rendimenti, sono stati pari al 5,4% nei fondi pensione negoziali e all’8,1% nei fondi pensione aperti. I PIP attuati tramite prodotti unit linked di ramo III hanno reso nel 2013 il 12,2%, mentre un risultato inferiore, pari al 3,6%, è stato registrato dalle gestioni separate di ramo I, caratterizzate tipicamente da una gestione prudenziale degli investimenti.

A determinare le differenze riscontrabili nelle performance, sottolinea la Covip, è stata la diversa asset allocation adottata. I risultati migliori sono stati conseguiti dalle forme pensionistiche con una maggiore esposizione azionaria, sostenute dal buon andamento dei principali mercati azionari mondiali: le linee di investimento azionarie e bilanciate dei fondi pensione negoziali, in particolare, hanno reso rispettivamente il 12,8 e il 6,6%. Nei fondi pensione aperti il rendimento è stato del 16% per i comparti azionari e dell’8,3 per quelli bilanciati; negli stessi comparti dei PIP i rendimenti sono stati pari rispettivamente al 19,3 e al 6,6%.

Nelle forme pensionistiche con prevalenza di investimenti obbligazionari i risultati sono stati inferiori: nei fondi pensione negoziali i comparti obbligazionari misti hanno registrato un rendimento del 5% mentre per quelli puri il rendimento è stato dell’1,2%; nei fondi pensione aperti gli stessi comparti hanno reso, rispettivamente, il 3,6 e lo 0,8%, mentre i comparti obbligazionari dei PIP hanno registrato un rendimento lievemente negativo pari a -0,4%. Per quanto riguarda i comparti garantiti, si sono avuti rendimenti del 3,1% nei fondi negoziali e del 2% nei fondi aperti. 

Le gestioni separate dei PIP hanno guadagnato il 3,6%. Osservando i rendimenti dei fondi negoziali a partire dall’inizio del 2000, sottolinea la Covip, si registra un risultato cumulato pari al 48,7%, superiore al 46,1 ottenuto dal TFR. 

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