Tempo di lettura: 2min
11/3/2023 | Daniele Barzaghi
In Italia sono iscritti a forme pensionistiche complementari 9,5 milioni di lavoratori, in crescita del 3% rispetto a fine 2022, secondo i dati ufficializzati dall’apposita Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip).
Le posizioni in essere sono di più – circa 10,6 milioni – poiché vi sono professionisti che aderiscono contemporaneamente a più tipologie di previdenza alternativa (tipicamente quella di categoria e una aggiuntiva, ndr).
Gli incrementi più alti continuano a registrarsi nel fondo rivolto al settore edile (+86.700) - destinatario dell’adesione contrattuale di lavoratori attraverso il versamento di un contributo, ancorché di importo modesto, a carico del solo datore di lavoro - e nel fondo del pubblico impiego (+28.900 posizioni), per il quale è attiva l’adesione anche tramite silenzio-assenso per i lavoratori di nuova assunzione. Seguono il fondo destinato al settore del commercio, turismo e servizi (+13.300) e quello rivolto all’industria metalmeccanica (+10.300).
Meno dinamico è invece il segmento dei PIP, i Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo, con 40.000 posizioni in più (+1,1 per cento) e una quota di 3,7 milioni di italiani raggiunti.
I rendimenti
Nei primi nove mesi del 2023 tutte le tipologie di forme pensionistiche e di comparti hanno registrato in media risultati positivi, in particolare nelle gestioni con una maggiore esposizione azionaria.
Per i comparti azionari si riscontrano rendimenti in media pari al 4,5 per cento nei fondi negoziali, al 5,5 nei fondi aperti e al 6 nei PIP.
Per le linee bilanciate i risultati sono in media del 2,1 per cento nei fondi negoziali, 2,2 nei PIP e 3 per cento nei fondi aperti.
Più contenuti sono i rendimenti dei comparti obbligazionari e garantiti, in media dell’ordine dell’1-2 per cento.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie