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8/27/2020 | Redazione Private
Crollo degli utili per le otto principali banche italiane, che nel primo semestre hanno perso quasi 300 milioni di euro. Il dato emerge dalla consueta analisi dei conti trimestrali degli istituti di credito organizzati in società per azioni e quotati sul listino principale della Borsa di Milano.
“La riduzione degli utili delle prime banche italiane, al netto del caso di Intesa che sconta anche componenti straordinarie – commenta Gabor David Friedenthal, partner di Exton Consulting, una delle prime società europee di consulenza in strategia e management nei servizi finanziari – non ci deve sorprendere. In particolare la dinamica delle masse intermediate è storicamente molto legata all’andamento del ciclo economico e al livello di investimenti sviluppati dalle imprese, che quest’anno si sono inevitabilmente ridotti. Se aggiungiamo anche il record di giacenze, arrivate a quasi 1650 miliardi di euro sui conti correnti in questo periodo, abbiamo il quadro di un forte rallentamento dell’attività tipica bancaria di intermediazione e investimento”. Uno scenario che, visto il clima di incertezza determinato anche dall’emergenza Covid19 ancora in atto, è destinato a peggiorare nei prossimi mesi.
“A questa situazione già difficile – prosegue Friedenthal –si dovrà sommare, a fine anno, il costo del rischio che tenderà a salire a causa del probabile peggioramento della qualità dei crediti, in particolare verso le imprese piccole e medie che hanno risentito in misura significativa del lockdown e degli effetti complessivi della pandemia. In questa difficile congiuntura, le banche non possono fare altro che reagire azionando, per quanto possibile, la leva di contenimento dei costi, ma ci aspettiamo comunque un risultato complessivamente negativo del comparto alla fine dell’anno”.
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