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3/17/2021 | Daniele Riosa
“La traiettoria positiva dei mercati azionari sta continuando, come previsto, dopo la battuta d’arresto di inizio anno”. Come sottolinea Gilles Guibout, gestore del fondo AXA WF Framlington Italy, AXA Investment Managers, “il rally è alimentato soprattutto dalla speranza di una ripresa grazie alle straordinarie politiche di sostegno all’economia predisposte dai governi e da un’accelerazione delle strategie di riapertura post-lockdown, grazie a un programma generalizzato di vaccini. Crescono tuttavia i timori su un aumento dell’inflazione che potrebbe spingere le banche centrali a perseguire politiche monetarie meno accomodanti. Prosegue inoltre il rally delle materie prime, iniziato ai primi di novembre, con il Brent salito del 18,3%, fino a toccare quota 66,13 dollari, il massimo dall’inizio del 2020”.
Il gestore spiega che “siamo infine in un periodo ricco di pubblicazioni di risultati societari, che nel complesso si sono dimostrati superiori alle attese, anche se le previsioni per il 2021 restano prudenti. A febbraio il DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti ha messo a segno un guadagno del 3,61%. È proseguita la rotazione dai titoli growth ai titoli più ciclici e value, favorendo le scommesse sulle società più esposte alla riapertura delle economie. I titoli finanziari, dell’energia, e del consumo ciclico hanno quindi messo a segno i guadagni maggiori, mentre i settori di lungo periodo, come utility, immobiliare, farmaceutico, e beni di consumo di base, sono stati direttamente interessati dal rialzo dei tassi a lungo termine”.
“Nel corso delle prossime settimane – prevede il manager - il sensibile deteriorarsi della situazione sanitaria in certi Paesi europei, tra cui l’Italia, e i timori per un’accelerazione del rialzo dei tassi sovrani, potrebbero innervosire gli investitori e pesare sui mercati azionari. Per il momento, l’attività economica resiste meglio del previsto e i segni di una ripresa dell’inflazione, in gran parte dovuti a fattori tecnici (come l’aumento dell’inflazione in Germania dovuto a un rialzo dell’Iva, o il prezzo del petrolio tornato a salire), hanno spinto le banche centrali a intervenire segnalando la loro volontà di escludere qualsiasi cambiamento delle loro politiche monetarie in una direzione meno accomodante”.
“Tuttavia – conclude Guibout - la situazione ci sembra ancora fragile e intendiamo quindi restare molto vigili, specie con le attuali valutazioni dei mercati azionari che lasciano poco spazio all’incertezza”.
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