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1/16/2013 | Massimo Morici
La politica continuerà a guidare i mercati anche per il 2013. La “direzione dei venti” (tail winds o head winds?) dipenderà in larga parte da quanto verrà deciso negli USA, dove incombe la questione fiscale, e in Europa, si legge in un recente outlook di Banca Intermobiliare. Obama ha sottolineato che l’intesa sul fiscal cliff è stata solo parziale e da marzo si ripresenterà la questione relativa ai tagli alla spesa a cui si aggiungerà la necessità di dover alzare il limite massimo del debito pubblico.
Ci sono poi le elezioni politiche in Italia alla fine di febbraio e dall’inizio del secondo trimestre si entrerà di fatto nella campagna elettorale in Germania. Anche la sorte dell’Iran sarà determinata da una scelta politica che non potrà essere rimandata ancora per molti mesi perché da una parte lasituazione interna al paese è molto critica a causa dell’embargo posto dai paesi occidentali, dall’altra il programma nucleare non è stato minimamente bloccato.
"La stagionalità dei mercati finanziari - si legge nell'outlook - è ormai marcata da molti anni, con pochissime eccezioni si assiste ad un trend positivo ad inizio anno che determina la formazione di un top tra febbraio e marzo, un secondo e terzo trimestre più deboli ed una ripresa nel corso del quarto trimestre, e per il momento riteniamo probabile che anche quest’anno si ripeta il medesimo fenomeno".
Bim non ha visto ancora il massimo del primo trimestre: manca ancora l’euforia tipica delle fasi di top, e occorre cercare di sfruttare il più possibile la fase espansiva in corso per poter ridurre più avanti le scommesse rischiose, spiega. Cosa fare dunque coi propri investimenti? Bim spiega di aver mantenuto inalterata l’asset allocation, anche se ritiene utile sfruttare alcuni livelli già raggiunti dai mercati per effettuare nel corso delle prossime settimane alcuni aggiustamenti di portafoglio.
"Da un lato - prosegue l'outlook - il rendimento raggiunto dai Btp a dieci anni, che si è avvicinato al 4%, induce a ritenere questi livelli molto interessanti per una presa di profitto ed una decisa riduzione della componente Btp, dall’altra la debolezza del Dollaro USA determina indirettamente interessanti livelli di acquisto di obbligazioni e fondi in valute dei Paesi Emergenti".
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