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5/15/2024 | Daniele Barzaghi
Stefano Vecchi (in foto) è amministratore delegato del gruppo Banca Investis, storico istituto torinese un tempo noto come Banca Intermobiliare, posseduto al 100% da Trinity Investments Designated Activity Company (Attestor), che ha annunciato oggi delle importanti novità sul fronte private banking (leggi qui la notizia).
Proseguiamo con lui la mappatura dell'industria italiana del private banking, interloquendo direttamente con i protagonisti del mercato attraverso una serie di interviste brevi e concrete. (Qui le precedenti interviste, con Andrea Ghidoni di Intesa Sanpaolo PB, Marco Bernardi di Banca Generali, Giampaolo Stivella di Fineco, Stefano Volpato di Banca Mediolanum, Federico Taddei di Ersel, Luca Bonansea di Bnp Paribas Pb&Wm, Mario Ruta di Allianz Bank, Alessandro Varaldo di Banca Aletti, Andrea Binelli di Credit Agricole e Maurizio Corsoni di Banca Finnat).
Stefano Vecchi, delineiamo quello che è oggi il perimetro della vostra struttura di wealth management e private banking a partire dai numeri. Quanti private banker avete, quante masse gestite, qual è la vostra presenza territoriale tra filiali e presidi di natura diversa?
Banca Investis può contare su un team di circa 80 banker, per la maggior parte dipendenti, che operano in 8 diverse città del Centro e Nord Italia con 4,5 miliardi di euro di masse gestite.
Sulla nostra rete di private banker stiamo portando avanti un lavoro di formazione con l’obiettivo di sensibilizzarli riguardo la nostra offerta evoluta e le nostre linee di business, principalmente gli alternative investments.
Proprio per rafforzarla, all’interno del nostro piano strategico 2024-2026 abbiamo previsto un aumento del 30% di investimenti mirati a incrementarne l’organico.
Quali aspetti hanno caratterizzato la vostra azione nell’ultimo semestre? Su quali elementi vi state concentrando in particolare?
A novembre 2023 abbiamo presentato il piano strategico 2024-2026 di gruppo, con cui ci siamo posti l’obiettivo di mettere a disposizione un’offerta di prodotti innovativa e distintiva sul mercato, di sviluppare la crescita dell’organico e una piattaforma di consulenza digitale rivolta ai clienti supportata dall’intelligenza artificiale.
Inoltre, recentemente abbiamo lanciato le due nuove divisioni Alternative Investments e Family Office. La divisione Alternative Investments, guidata da Simone Alfredo Garofalo, si concentra su operazioni con focus aziende tecnologiche con radici nella West Coast statunitense. La divisione Family Office, guidata da Davide Longo, offre un servizio di governance del patrimonio di famiglia ad alto valore aggiunto, con un focus particolare alla clientela milioniaria HNW.
Di recente, sempre in ottica di rafforzamento e miglioramento dell’offerta, abbiamo anche annunciato l’ingresso di Ilaria Romagnoli come nuova Ceo di Symphonia Sgr e Head of AM di gruppo. Sempre per quanto riguarda la sgr, abbiamo lanciato Opera, servizio di gestione patrimoniale che offre nuovi stili di gestione, nuovi strumenti finanziari e nuove modalità per la diversificazione dell’asset allocation.
Guardando ai prossimi mesi, l’innovazione, la personalizzazione e la tecnologia saranno sicuramente aspetti su cui ci concentreremo, con l’obiettivo di mettere a disposizione di clienti, banker e prospect un’offerta basata sul digitale e che sia al contempo agile, efficiente e personalizzata.
Come spiegare a un cittadino risparmiatore o a un private banker concorrente cosa distingue il vostro modello dall’offerta delle altre banche?
Siamo una realtà medio-piccola con la necessità di basare il nostro approccio sull’innovazione. Stiamo lavorando molto negli ultimi mesi per essere una uncommon boutique finanziaria, che segue un Uncommon Journey, grazie al quale offriamo ai nostri clienti servizi e prodotti esclusivi, un’offerta personalizzata e un’esperienza a tutto tondo.
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