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7/25/2024 | Redazione ADVISOR
Il leggero rallentamento che sta interessando sia gli USA che l'Europa porta secondo Andrea Randone, (nella foto) head of mid small cap research di Intermonte, la sua preferenza per i titoli con una buona generazione di cassa e un'esposizione a solidi trend internazionali e, in particolare, per il sottogruppo degli “abilitatori digitali”, che potrebbe beneficiare di prospettive piuttosto resilienti.
Così come sottolinea l'esperto nel report mensile sull’andamento del segmento italiano delle mid-small cap realizzato nel mese di luglio “il mercato azionario italiano (prezzi al 12 luglio 2024) ha registrato una performance positiva dello 0,7% nell'ultimo mese ed è in rialzo del 13,5% su base annua. L'indice FTSE Italy Mid-Cap (+2,0%) ha sovraperformato l'indice principale dell'1,2% nell'ultimo mese (-3,6% su base annua relativa), mentre l'indice FTSE Italy Small Caps (+0,4%) ha registrato una performance dello 0,3% inferiore al mercato e ancora un -10,3% su base relativa da inizio 2024. Guardando alle performance delle mid/small cap in Europa, l'indice MSCI Europe Small Caps è cresciuto del 5,5% nell'ultimo mese, registrando una performance migliore rispetto alle mid small cap italiane”.
“In particolare, nell'ultimo mese la revisione delle stime sulle large cap è stata leggermente negativa, mentre è stata trascurabile per le mid cap a causa dell’assenza di un flusso di notizie rilevanti. In questo senso, le prossime settimane saranno significative in quanto si entrerà nel vivo della stagione dei bilanci del primo semestre” continua l'esperto che evidenzia come “se confrontiamo la performance YTD con la variazione delle stime per l'esercizio ‘24 nello stesso periodo, vediamo che i titoli del FTSE MIB hanno registrato un re-rating YTD del 17,2% (lo stesso parametro era +9,9% un mese fa); le mid-cap si sono rivalutate del 9,3%, mentre le small cap del 22,9%. Su base P/E, il nostro panel è scambiato con un premio del 27% rispetto alle large cap, ben al di sopra del premio medio storico (17%), ma leggermente al di sotto del livello di un mese fa (29%)”.
E sul fronte della liquidità l'esperto nota come quella “delle large cap nell'ultimo mese (misurata moltiplicando i volumi medi per i prezzi medi in un determinato periodo) è superiore del 13,3% rispetto allo stesso periodo di un anno fa ed è in aumento del 19,1% su base annua. Il quadro è simile per le mid/small cap: nello specifico, la liquidità per le mid-cap è aumentata del 19,3% su base annua, mentre per le small cap è in aumento del 16,8% su base annua. In particolare, la liquidità è rimasta abbastanza positiva nell'ultimo mese, grazie anche a un facile confronto”.
“Il quadro della liquidità rimane difficile per le società a piccola e media capitalizzazione, ma con alcuni progressivi segnali di miglioramento rispetto al recente passato. L'avvio, previsto entro la fine dell'anno, di un fondo sponsorizzato da Cassa Depositi e Prestiti, potrebbe rappresentare un significativo catalyst per le mid/small cap italiane. Il fondo avrebbe circa 1 miliardo di euro di dotazione iniziale, il 49% finanziato da CDP e il 51% da investitori privati, inclusi fondi pensione, assicuratori e società di gestione patrimoniale. I parametri di investimento del fondo sarebbero simili a quelli dei fondi PIR, con un focus sugli emittenti a media/piccola capitalizzazione” conclude Randone.
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