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Fondi comuni vittime della Tobin Tax

3/15/2013 | Francesco D'Arco

I fondi monetari registreranno un calo delle performance annuali di almeno 1 punto percentuale. I clienti registreranno un perdita media di circa 2.000 euro ogni dieci anni. L'industria non sarà più così vantaggiosa.


 

I fondi monetari registreranno un calo delle performance annuali di almeno 1 punto percentuale. I clienti dei fondi comuni registreranno un perdita media di circa 2.000 euro ogni dieci anni. L'industria dei fondi comuni non sarà più così vantaggiosa né per gli investitori retail, né per quelli istituzionali che preferiranno seguire la via dei conti deposito e dei prodotti assicurativi.

 

Sono questi i principali pericoli che l'industria dei fondi comuni europei corre a causa della "nuova" Financial Transaction Tax adottata nel mese di febbraio dalla Commissione Europea e che, al momento, sarà applicata solo da 11 paesi, tra i quali l'Italia. A chiarire l'impatto della cosiddetta Tobin Tax europea sul futuro dei fondi Ucits ci ha pensato Efama, l'associazione che riunisce le Assogestioni europee, che in un documento presenta tutti i possibili scenari dovuti alla creazione di questa divisione dell'Unione tra paesi della FTT Zone e paesi appartenenti alla Non-FTT Zone.   

 

"L'impatto potenziale della FTT sull'industria dei fondi comuni UCITS potrebbe essere notevole" scrivono gli esperti di Efama che segnalano che, anche se l'emissione di quote di fondi Ucits è esente dalla Tobin Tax europea, il riscatto di azioni di fondi Ucits e le operazioni dei portafogli dei fondi sono invece soggette alla tassazione nel momento in cui tali fondi investono in titoli emessi nella FTT Zone. Se a questo aggiungiamo l'imposta legata all'utilizzo di strumenti derivati da parte dei fondi Ucits per coprirsi dal rischio cambio, è facile prevedere, in un anno, un impatto sui riscatti degli investitori in fondi comuni Ucits di circa 4,3 miliardi di euro. "Una stima che, se confermata, ridurrebbe notevolmente il vantaggio competitivo dei fondi comuni".

 

Un vantaggio che svanisce quasi del tutto se consideriamo i soli fondi monetari. Soprattutto per quelli domiciliati nei paesi appartenenti alla FTT Zone: la Tobin Tax "potrebbe ridurre le performance dei fondi monetari di almeno un punto percentuale ogni anno". Ma non andrà meglio ai prodotti azionari, obbligazionari e bilanciati che perderanno appeal tra gli investitori e toglieranno un'importante fonte di finanziamento all'industria europea. Complessivamente secondo le stime di Efama, che ha valutato gli effetti della tassazione sul 2011, l'impatto della FTT sull'industria dei fondi comuni potrebbe essere ogni anno pari a 13 miliardi di euro, di cui 7,3 miliardi per gli strumenti domiciliati nella FTT Zone e 5,7 miliardi per quelli al di fuori degli 11 paesi aderenti alla Tobin Tax. 

 

E sul lato distributori e risparmiatori? Secondo Efama nessuno sarà risparmiato dalla "nuova" FTT europea. Sul lato distributori, l'associazione europea ricorda che al momento "non è molto chiaro il modo in cui verrà applicata la tassazione sui riscatti comunicati dai distributori che operano in molti paesi, compresi quelli al di fuori della zona euro. E non è chiaro come le società di gestione saranno in grado di distinguere tra i diversi ordini provenienti dai diversi distributori".

 

Gli investitori, invece, subiranno in 40 anni una perdita di circa 15 punti percentuali. "Se un cliente investe 100 euro al mese per 40 anni in un fondo comune potrebbe vedere il proprio rendimento ridursi di circa il 15% a causa della Tobin Tax" scrive Efama, "perdendo circa 7.216 euro (la stima prende in considerazione un performance media netta del 5% l'anno e una riduzione di tale performance a causa della Ftt dello 0,2% ogni anno)". Ma, come ricorda Efama questa è solo una stima e l'impatto potrebbe esse anche superiore.

 

Risultato finale: gli investitori retail e istituzionali abbandoneranno l'industria dei fondi comuni a vantaggio di conti deposito e prodotti assicurativi che non sono toccati dalla Tobin Tax nella proposta della commissione europea. Tutto ciò creerà "una nuova distorsione nel mercato degli strumenti di risparmio di lungo termine, non favorendo il principio di "level playing field" (livellamento del campo di gioco) auspicato più volte dalla Comunità Europea: "una distorsione che non renderà giustizia al mercato dei fondi Ucits che in questi anni hanno acquisito un'elevata reputazione nel mercato retail e istituzionale", conclude Efama che vede, oggi, un futuro dominato dai fondi di investimento domiciliati nei paesi esterni alla FTT Zone.

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