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PFAS, sempre inquinanti?

7/23/2024 | Bastien Dublanc*

I PFAS, sostanze chimiche persistenti, vengono utilizzati per le loro proprietà uniche ma pongono problemi di inquinamento duraturo.


La crescente consapevolezza dei pericoli dei PFAS sta spingendo le autorità a regolamentarne l’uso. Ciò presenta rischi e opportunità per le imprese, in particolare nel campo della decontaminazione.

I PFAS, sostanze polifluoroalchiliche, sono sostanze chimiche di sintesi utilizzate fin dagli anni ‘40, progettate per la loro estrema resistenza, da cui il nome “sostanze chimiche persistenti”. I loro legami carbonio-fluoro rendono i PFAS praticamente indistruttibili, accumulandosi così negli ecosistemi, nell’acqua e negli organismi viventi, compreso l’uomo. Sono utilizzati in vari prodotti e processi che richiedono resistenza all’acqua e al grasso, come pentole, imballaggi alimentari e tessuti.

Il rilascio di PFAS comporta gravi rischi per la salute e per l’ambiente in generale, contaminando il suolo, le falde acquifere e le acque superficiali. Il loro impatto sulla salute umana, comprese le malattie ormonali e i tumori, è riconosciuto, così come lo è la minaccia per la biodiversità. Aziende come 3M e Du Pont sono state denunciate per contaminazione delle reti idriche. Nel giugno 2023, 3M ha accettato di pagare 10,3 miliardi di dollari per risolvere i problemi relativi a questa contaminazione. Le autorità globali ora considerano i PFAS una questione sanitaria e ambientale urgente che richiede una regolamentazione.

La regolamentazione dei PFAS nel mondo è complessa ed eterogenea tra aree geografiche e persino, negli Stati Uniti, tra stati. In Europa, la Convenzione di Stoccolma prende di mira alcuni PFAS, mentre il regolamento REACH ne limita alcuni e la Direttiva europea sull’acqua potabile impone limiti più severi. La Francia ha adottato un disegno di legge per vietare i PFAS in vari prodotti di consumo. Anche Giappone, Regno Unito e Canada stanno valutando la regolamentazione. Nel complesso, la tendenza è verso normative più severe, influenzate dall’UE e dagli Stati Uniti.

Le aziende che ignorano i rischi normativi e di mercato legati ai PFAS potrebbero dover affrontare costi elevati, tra cui responsabilità ambientali, contenziosi e danni alla reputazione, che porterebbero a un calo del valore delle loro azioni. Miliardi di dollari sono stati pagati a seguito di controversie relative ai PFAS. Con l’inasprimento delle normative e dei requisiti di rendicontazione, si prevede che le cause legali aumenteranno, colpendo la catena di fornitura dei PFAS. Settori come quello dei semiconduttori e quello manifatturiero contenenti PFAS potrebbero essere esposti a questo rischio normativo. La crescente consapevolezza dei consumatori sui rischi dell’inquinamento da PFAS potrebbe influenzare le abitudini di acquisto, creando rischi di mercato per le aziende che vendono prodotti contenenti tali sostanze.

Poiché i PFAS sono molto difficili da sostituire, le opportunità di investimento a breve termine si trovano principalmente nel trattamento, distribuzione e protezione delle acque. Il mercato potenziale per il trattamento della contaminazione da PFAS è stimato a oltre 250 miliardi di dollari , di cui le acque reflue rappresentano il segmento principale. Sono già disponibili tecnologie per il trattamento delle acque reflue, come il carbone attivo e lo scambio anionico. Le soluzioni per il trattamento UV sono attualmente in fase di sviluppo. Le opportunità nella distribuzione dell’acqua si presentano con i massicci investimenti necessari per soddisfare i nuovi requisiti normativi, stimati in circa il 6-6,5% del budget delle società idriche americane. Infine, nel settore della protezione delle acque, le opportunità risiedono soprattutto nella consulenza e nell’ingegneria. Anche in questo caso gli investimenti privati saranno essenziali per costruire un futuro più sostenibile.

 

*fixed income quantitative analyst e head of fixed income quantitative research Candriam

Articolo tratto dal numero di luglio/agosto di ADVISOR, 
disponibile in edicola oppure qui in abbonamento cartaceo o digitale

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