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Borsa in Diretta, Fiat sotto la lente di Goldman Sachs

2/8/2013 | Redazione Advisor

Nuvole minacciose si addensano sulla galassia Eni dopo che l'amministratore delegato Scaroni è stato iscritto nel registro degli indagati per un possibile caso di corruzione internazionale per presunte tangenti in Algeria.


 

Si preannuncia un timido rimbalzo del listino di Borsa italiana in avvio di contrattazioni dopo l'ennesimo scivolone registrato alla vigilia. Nuvole minacciose si addensano sulla galassia Eni dopo che l'amministratore delegato Scaroni è stato iscritto nel registro degli indagati per un possibile caso di corruzione internazionale per presunte tangenti in Algeria. I vertici del Cane a sei zampe hanno comunque ribadito la totale estraneità ai fatti. Dal fronte MPS bene ieri il titolo (+4%) dopo che, secondo le dichiarazioni di Viola, la pulizia di bilancio è terminata e non ci saranno più altri casi occulti. Mentre tra gli analisti tiene banco la questione politica, con i sondaggi che preannunciano un'elevata indecisione, Bankitalia ribadisce di aver agito in maniera tempestiva sul caso Siena. Sollecitate le authority creditizie per rimuovere i manager non adatti a comandare gli istituti finanziari.

Telecom Italia: La controllata Telecom Italia Media ha riportato nel 2012 ricavi consolidati preliminari pari a 222,3 milioni di euro, in calo del 6,7% rispetto ai 238,2 milioni dell’anno precedente. Su tale risultato hanno inciso la contrazione dei ricavi di La7 e i minori ricavi del gruppo Mtv. Il margine operativo lordo (Ebitda) ha registrato un peggioramento di 72,1 milioni di euro ed è risultato negativo per 44,8 milioni di euro contro i +27,3 milioni del 2011. L’indebitamento finanziario netto è pari a 260,1 milioni di euro, in aumento di 121,4 milioni di euro rispetto ai 138,7 milioni di fine 2011.

 

 

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Fiat: è finita sotto la lente degli analisti di Goldman Sachs. Il broker americano ha mantenuto il giudizio neutrale sul titolo del Lingotto alzando però il target price a 5,2 euro dal precedente 5 euro. “L’attrattiva verso il gruppo torinese rimane offuscata dalla complessità, come dimostra il tentativo di rilevare la quota di minoranza di Chrysler in mano a Veba, il fondo pensione del sindacato auto Usa”, si legge nel report di Goldman. L’acquisto di quella quota, a detta degli esperti, potrebbe migliorare il profilo degli utili dell’azienda guidata da Sergio Marchionne.

 

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