Eni: ha siglato oggi un Memorandum of Understanding con PetroVietnam per lo sviluppo di opportunità di business in Vietnam e all’estero. L'intesa prevede per la compagnia petrolifera di stato vietnamita l’opportunità di espandere le proprie attività internazionali e per il Cane a sei zampe di entrare in nuovi blocchi del paese. In particolare, il gruppo italiano offrirà a PetroVietnam la possibilità di acquisire quote di partecipazione in aree e blocchi internazionali di cui possiede i diritti esplorativi e di sviluppo.

Finmeccanica: AgustaWestland, controllata di Finmeccanica, e Embraer hanno oggi annunciato la firma di Memorandum of Understanding inteso a costituire una joint-venture che potrebbe portare alla produzione di elicotteri AgustaWestland in Brasile e alla loro commercializzazione sia per il mercato civile che per quello militare in Brasile e in America Latina.

France Telecom: Il nuovo amministratore delegato di France Telecom potrebbe essere Anne Lauvergeon, ex presidente di Areva. A scriverlo la newsletter economica 'Lettre de l'Expansion', ripresa poi da numerosi siti francesi. Lauvergeon prenderebbe il posto di Stephane Richard, finito negli ultimi tempi in numerose disavventure interne ed esterne al gruppo. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbero i termini dell'accordo firmati con l'operatore mobile Free in merito all'utilizzo della rete di France Telecom.

Nokia: La joint venture Nokia Siemens, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe intenzione di vendere circa 750 milioni di euro di obbligazioni allo scopo di incrementare le sue finanze. La società, che gareggia con Huawei Technologies per il secondo posto nel settore wireless, è tornata in utile lo scorso anno.

Telecom Italia: In vista della presentazione dei dati preliminari del quarto trimestre ed del piano industriale che avverrà in prossimo 8 febbraio, Telecom Italia rischia di pagare negativamente in Borsa le difficoltà che l'ex monopolista sta riscontrando nel processo di cessione della controllata Telecom Italia Media. Secondo quanto riportato dalla stampa nel fine settimana, la cordata composta dai fondi di private equity Clessidra ed Equinox sarebbe vicina alla rinuncia. Resterebbe così in lizza solo Cairo come possibile pretendente, interessato peraltro alla sola La7. Una mancata cessione della partecipazione in T.I.Media avrebbe ripercussioni negative nel rapporto mercato/management in quanto l'operazione, annunciata in più occasioni, appariva ormai prossima alla concretizzazione. All'interno di questo scenario storico, la mancata vendita avrebbe un impatto negativo anche sul processo di riduzione del debito di Telecom Italia e del deconsolidamento delle attività meno redditizie.