Eni: Exane ha deciso di mantenere la sua visione neutrale su Eni e il prezzo obiettivo a 19,50 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 9% rispetto agli attuali prezzi di Borsa. A detta degli esperti francesi, il mercato ha giustamente premiato il Cane a sei zampe per i suoi successi esplorativi e per la sua ristrutturazione, che però è quasi giunta al termine e gli analisti non vedono altri catalyst significativi.

Fiat: la controllata Fiat Industrial e CNH Global hanno sottoscritto l’accordo definitivo relativo alla fusione delle due aziende in una società di nuova costituzione di diritto olandese. La partecipata statunitense pagherà prima della data di efficacia dell'operazione agli azionisti di minoranza un dividendo di 10 dollari per ciascuna azione. Le azioni della nuova entità saranno quotate presso il New York Stock Exchange.

Societe Generale: la controllata Rosbank ha raggiunto un accordo per vendere Belrosbank, una delle principali banche della Bielorussia, alla russa Alfa Bank. La transazione, i cui dettagli finanziari non sono stati specificati, dovrebbe essere completata entro la fine dell'anno. La vendita della partecipata mette fine alla presenza di Rosbank e dunque della banca francese nel Paese asiatico.

Credit Suisse: secondo alcune indiscrezioni, avrebbe avviato il taglio di 100 posti di lavoro presso la sua unità britannica di investment banking, seguendo un piano di riduzione dei costi. Il più grande istituto di credito elvetico già lo scorso mese aveva annunciato il taglio di 1 miliardo di franchi svizzeri, pari a 1,08 miliardi di dollari, di costi annuali entro la fine del 2015.

Indice Eurostoxx Banks: La Federazione Bancaria Europea ha chiesto un rinvio di un anno delle norme di Basilea 3, che dovrebbero entrare in vigore a partire dal prossimo gennaio. La proposta per il momento non ha trovato seguito nel Commissario Ue per il mercato interno, Michel Barnier, contrario all'accoglimento della proposta. La richiesta delle banche europee nasce dalla constatazione che le rivali americane non saranno in grado di soddisfare i reguisiti patrimoniali richiesti da Basilea 3 durante il prossimo anno. Già annuniciata, la richiesta di rinvio qualora venisse accolta rappresenterebbe un catalizzatore positivo di interesse per i titoli del comparto europeo in quanto potrebbe favorire un re-rating dei corsi azionari degli istituti di credito. I requisiti di Basilea in molti casi hanno spinto le banche europee a ricorrere ad aumenti di capitale e ad altre operazioni straordinarie sul capitale.