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Bim, il piano di rilancio entra nel vivo: obiettivo, 15 miliardi nel 2020

2/13/2017 | PierEmilio gadda

Al via il progetto di riposizionamento strategico nel private banking di fascia alta. In arrivo (da Banca Generali) Stefano Grassi, in qualità di direttore generale


Anche il 2016 si è chiuso in negativo per Banca Intermobiliare, la boutique private del Gruppo Veneto Banca, con una perdita di 90,8 milioni di euro (dai 19,9 milioni del 2015). Ha pesato la radicale pulizia del bilancio, con rettifiche nette su crediti per 88,7 Milioni di Euro e accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri per 17,5 Milioni di Euro. Ma ora, secondo quanto dichiarano i manager della società, il progetto di rilancio può entrare nel vivo. “Le linee guida del piano di Bim avviano un nuovo percorso di sviluppo stand alone nel settore del Private Banking di fascia più alta – ha commentato il Consigliere Delegato, Giorgio Girelli (nella foto) -. Bim chiude definitivamente l'attività di crediti a clientela corporate e si concentra unicamente sulla gestione di medio lungo periodo di patrimoni elevati –. Siamo molto ambiziosi e credo che Bim potrà in breve tempo diventare una vera piattaforma di aggregazione, molto necessaria in questo settore". A partire dal 2017, spiega la società in una nota, la banca erogherà solamente crediti lombard a clientela Private, con un rigoroso e preciso processo di valutazione del merito creditizio di tali impieghi.

 

Gli obiettivi per la fine del 2020 sono ambiziosi e si possono sintetizzare in tre numeri: masse in gestione pari a 15 miliardi di euro, in crescita del 50% dai valori attuali, al netto di eventuali crescite per vie esterne. Una rete di 260 banker, (+60% rispetto a oggi) e un RoA tra i 105 e 115 bps, contro gli attuali 85.

 

Nel corso dell’esercizio 2016, la raccolta complessiva della clientela si è attestata a 9,1 miliardi di euro, in calo del 22% rispetto all’anno precedente. La variazione, chiarisce il gruppo in una nota, è riconducibile sia ad uscite di private banker, sia all’effetto mercato. Il calo delle masse ha prevalentemente interessato la raccolta amministrata: il comparto della raccolta indiretta si è ridotto complessivamente del 23,4%, attestandosi a 7,9 Miliardi di Euro (10,3 Miliardi di Euro al 31.12.2015), di cui 5,1 Miliardi di Euro per raccolta gestita (-17,5% a/a) e 2,7 Miliardi di Euro per raccolta amministrata (-29,6% a/a).

 

Secondo la private bank, l’entrata in vigore di Mifid2 a gennaio 2018 favorirà il suo progetto di rilancio del Private Banking di fascia elevata, sia perché comporterà una evidente esplicitazione al cliente di tutti i costi realmente pagati, sia perché condurrà a modelli di servizio fortemente consulenziali a scapito di quelli fondati sulla vendita di prodotti di elevata redditività per i collocatori.

 

Intanto, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, Girelli avrebbe chiamato alla direzione generale Stefano Grassi, attuale vide-dg di Banca Generali. Dal 2001, in stretta collaborazione con lo stesso Girelli, Grassi ha contribuito alla crescita di Banca Generali, ricoprendo, tra gli altri, il ruolo di responsabile direzione Private Banking e Cfo. L'ingresso del manager si affianca a quello già avvenuto di Gregorio Milanesi, anch'egli proveniente dalle fila di Banca Generali, dove è stato responsabile della Finanza.

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