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2/14/2017 | Redazione Advisor Private
Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ha chiuso il 2016 sui massimi storici, in termini di raccolta e di profitti. Lo ha detto Paolo Molesini (nella foto), amministratore delegato e direttore generale della società, commentando i risultati dello scorso anno che hanno evidenziato un utile netto consolidato di 786 milioni, in crescita del 5% rispetto ai 747 milioni del 2015, e una raccolta netta di 8,5 miliardi, in aumento dell'8% rispetto alla già eccellente performance registrata nel 2015, che era stata di 7,8 miliardi.
“La marcata volatilità che ha contraddistinto i mercati finanziari nella prima parte dell’anno ha favorito un mix di raccolta più conservativo rispetto al 2015, con la componente di risparmio gestito che ha registrato un flusso netto pari a 2,9 miliardi e quella di risparmio amministrato che si è attestata a 5,6 miliardi”, si legge nel comunicato, che poi aggiunge che all’interno del risparmio gestito va ancora una volta evidenziato il significativo risultato ottenuto dal comparto assicurativo, che ha registrato una raccolta netta pari a 3,9 miliardi. Il totale delle masse amministrate si è poi attestato a 198 miliardi, in rialzo del 5% rispetto ai 188,9 dell'anno precedente, mentre le commissioni nette hanno raggiunto quota 1,54 miliardi (+5% dagli 1,47 miliardi del 2015). Il cost/income ratio è sceso nel 2016 dal 32 al 30% e il Cet1 ratio si è attestato al 15,2%.
Intanto, alla fine dello scorso anno, si è appreso che il numero complessivo di private banker delle reti si è attestato a 5.848, con un portafoglio medio pro-capite pari a circa 34 milioni, in crescita dai 32 milioni del 2015.
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