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Private Equity: come ha battuto i mercati quotati durante le crisi degli ultimi 25 anni

1/13/2025 | Redazione ADVISOR

Secondo gli esperti di Schroders sono fattori strutturali, fondamentali e tecnici a spiegare la sovraperformance del private equity rispetto ai mercati pubblici durante le crisi finanziarie degli ultimi venticinque anni


Negli ultimi quattro anni, i mercati finanziari sono stati soggetti a una serie di shock che hanno avuto implicazioni di vasta portata. Dalla pandemia globale alle recenti tensioni geopolitiche, il contesto di mercato è stato caratterizzato da incertezza. Inoltre, l'inflazione record e uno dei cicli di rialzo dei tassi più rapidi degli ultimi quattro decenni hanno ulteriormente messo alla prova investitori e aziende. Nonostante queste turbolenze, il private equity è riuscito a ottenere performance assolute e relative impressionanti. Il private equity globale ha generato un rendimento annuo composto del 12% negli ultimi 25 anni, sovraperformando gli indici MSCI ACWI Gross, MSCI World Gross e S&P 500 Total Return. Il fattore chiave alla base di questa sovraperformance è stata la resilienza del private equity durante le crisi

“l private equity globale ha sovraperformato l'MSCI ACWI Gross Index durante ciascuna delle principali fasi di turbolenza, con un extra-rendimento medio annualizzato dell'8%. Anche nella fase più profonda della crisi delle dot.com, in cui il private equity è stato messo alla prova a causa della sua esposizione alle società tecnologiche in fase iniziale al centro della bolla, è comunque andato meglio rispetto ai mercati pubblici” evidenziano gli esperti di Schroders

Si tratta di circostanze fortunate o di un successo strutturale?

La tipica struttura dei fondi di private equity prevede un capitale bloccato, fornendo ai General Partner (GP) un pool di capitale stabile e prevedibile. I GP non sono costretti a vendere asset nelle fasi ribassiste del mercato e possono richiamare il capitale per investire a valutazioni più basse. C'è anche un allineamento degli interessi attraverso una compensazione basata sui risultati sia a livello di GP che di società in portafoglio. Inoltre, le società di private equity si concentrano in genere su settori meno ciclici come la sanità, i servizi alle imprese e la tecnologia, limitando al contempo l'esposizione alle banche e all'industria pesante. Preferiscono modelli di business meno volatili che generano entrate ricorrenti.

Infine, la natura dei rendimenti del private equity, che riflettono in parte i guadagni non realizzati, contribuisce a rendere meno volatili i rendimenti stessi.

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