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12/21/2016 | Alberto Cuccu, Chief product officer di Objectway (*)
Quali saranno gli impatti della Brexit per il Regno Unito e l’Europa? Nessuno può realmente prevedere cosa accadrà; certamente è ipotizzabile un periodo di incertezza piuttosto lungo in attesa della ridefinizione dei numerosi accordi che regolano il mercato degli investimenti in Europa, con conseguenze di breve periodo e altre più strutturali.
In questa situazione, due sono in particolare le tematiche che influenzeranno tutti gli operatori finanziari sia in Europa, sia in UK: l’evoluzione normativa e la volatilità dei mercati. Da un lato, la “continuous suitability” è attualmente al centro dell’attenzione degli istituti finanziari. Si tratta dell’applicazione delle norme sul controllo dell’adeguatezza degli investimenti e sulla protezione degli investitori che vengono regolamentate dalla nuova normativa MiFID II. La voce “regulation”, quindi, è destinata ad assorbire sempre più il budget IT delle società di investimento europee e inglesi. Parallelamente, l’alta volatilità dei mercati post-Brexit, incrementa la necessità di investire in sistemi di portfolio management in grado di effettuare rapidamente e in modo flessibile operazioni di ribilanciamento e asset allocation dei portafogli dei clienti. Le rilevazioni di mercato confermano questo fenomeno: in un recente studio, Celent stima che il 40% della spesa IT in Europa sia destinata alle attività di front office, in crescita del 5% da qui al 2020. I wealth manager europei continueranno quindi a investire in strumenti come reportistica, pianificazione finanziaria e gestione del portafoglio, che permetteranno all’advisor di diventare più proattivo nei confronti del cliente.
Riguardo all’utilizzo della tecnologia nei processi di investimento, il Regno Unito si concentrerà sui sistemi di trading, gestione del rischio e del portafoglio. L’utilizzo dei big data permetterà inoltre di rispettare regolamentazioni sempre più stringenti, monitorare l’andamento dei mercati e personalizzare le soluzioni di investimento sui diversi target di clientela. In questo contesto, la conoscenza approfondita del settore finanziario ci permette di comprendere le esigenze dei clienti e supportarli nell’affrontare le sfide poste da questa situazione di incertezza.
Per garantire il rispetto dei requisiti normativi da parte dei nostri clienti, abbiamo sviluppato “SURE” (Suitability Rules Based Engine), il motore di adeguatezza basato su un sistema di regole multivariato e facilmente personalizzabile in base alle esigenze del mercato e delle istituzioni finanziarie. L’approccio multivariato confronta i profili dei clienti secondo diversi parametri: esperienza, conoscenza dei prodotti finanziari, liquidità, orizzonte temporale, profilo di rischio, situazione finanziaria, consentendo la tracciabilità e conservazione delle informazioni coinvolte nel processo di adeguatezza.
Per rispondere all’incertezza causata dalla volatilità dei mercati abbiamo realizzato un secondo strumento, incentrato sull’ottimizzazione vincolata del portafoglio in base a parametri specificati dal singolo advisor o definiti centralmente. Gli algoritmi proprietari che abbiamo elaborato consentono di impostare l’obiettivo, massimizzando il rendimento e minimizzando il rischio attraverso la definizione di molteplici vincoli (asset class, asset allocation tattica e strategica, durata, volatilità massima del portafoglio, ecc...) Questi algoritmi possono essere utilizzati per supportare il lavoro dei gestori, ma anche come motori di robo-advisory, sia autonomamente, sia all’interno della nostra soluzione di hybrid advisory, a supporto dell’esperienza di investimento digitale, trasformando in opportunità questa difficile fase di incertezza. Riteniamo che nel contesto della Brexit la tecnologia avrà quindi un ruolo rilevante sia nell’affrontare le fluttuazioni dei mercati, sia nel limitare i costi connessi alla ridefinizione dei modelli di business impattati dall’evoluzione normativa
(*) Estratto dell'articolo pubblicato su AdvisorPrivate, numero 4, di settembre-novembre 2016.
È in arrivo il numero di dicembre '16 - febbraio '17, con un altro approfondimento firmato
da Alberto Cuccu per la Rubrica "The Future is tomorrow"
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