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Haefele (Ubs): “Promossi Europa e Usa. Bocciati gli emergenti”

2/18/2015 | pieremilio.gadda

Sovrappeso su titoli della zona euro e listino americano. Neutralità su Svizzera e Regno Unito. Coprire l'esposizione valutaria


Diversificazione, ribilanciamento sistematico delle posizioni, attenta selezione delle classi di attivo e copertura contro il rischio cambio. “Seguendo queste regole chiave, in particolare la copertura dell'esposizione valutaria e l'utilizzo di investimenti alternativi nell'ambito dell'asset allocation strategica, i portafogli hanno risentito solo in misura modesta delle recenti turbolenze”. Mark Haefele, global chief investment officer wealth management di Ubs (nella foto) è convinto che nel lungo termine le materie prime e i cambi aumentino la volatilità del portafoglio senza contribuire in pari misura ai rendimenti. Meglio quindi escluderli nelle fasi di costruzione dell'asset allocation strategica.

 

Il quadro di bassi prezzi petroliferi, modesti rendimenti dei titoli di Stato e crescita economica in miglioramento, soprattutto nei Paesi sviluppati, dovrebbe a sostenere le azioni globali. “Di recente siamo passati a un sovrappeso nelle azioni dell'Eurozona: una valida tornata di quantitative easing potrebbe continuare a esercitare pressioni sulla moneta unica e spingere l'equiy europeo. Per quanto la crescita della regione possa essere ancora debole, ora le aziende possono contare su una combinazione invidiabile di valuta altamento competitiva, calo dei prezzi dell'energia e rendimenti dei titoli di Stato ai minimi storici”, ricorda il cio.

 

Nel frattempo, dopo l'improvviso dietrofront della Banca nazionale svizzera, il capo degli investimenti ha rimosso il sovrappeso sulle azioni svizzere, portando il giudizio a neutralità. Al contrario, le prospettive delle azioni del Regno Unito sono cominciate a migliorare: è vero che la sterlina si è rafforzata contro l'euro ma il pound si è contestualmente deprezzato verso il biglietto verde; dato che le aziende britanniche presenti in Borsa generano più ricavi in dollari che in euro, la quotazione della sterlina sta diventando più favorevole.

 

“Confermiamo la sovraponderazione delle azioni statunitensi, che prevediamo in rialzo del 7-8% nell'intero 2015”, spiega Haefele. “Manteniamo in sovrappeso anche le obbligazioni ad alto rendimento degli Stati Uniti. Il mercato del credito è esposto alle quotazioni petrolifere e il 13% dell'indice high yield appartiene al settore energetico. Poiché attualmente gli spread delle aziende del comparto implicano un tasso di insolvenza del 10% nei prossimi 12 mesi, riteniamo che i rischi siano già scontati nei prezzi e le valutazioni offrano un premio di rendimento appetibile”.

 

Negativo invece il giudizio sui mercati emergenti. Il cio di Ubs dichiara un sottopeso sia nelle azioni che nelle obbligazioni denominate in dollari americani. Le piazze azionarie emergenti quotano con un sconto del 30% circa sui Paesi sviluppati ma secondo Haefele difficilmente il divario valutativo sarà colmato, a breve.

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