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10/4/2017 | Massimo Trabattoni (*)
Ancora un ultimo, piccolo sforzo, ed è fatta. Al mercato azionario italiano manca un solo trimestre, quello appena iniziato, per poter festeggiare un 2017 caratterizzato, come è stato finora, da un forte recupero. L a presenza di una serie di fattori di sostegno al mercato nel suo complesso, ci rende fiduciosi su un fine anno positivo.
Innanzi tutto il contesto economico. Gli ultimi dati relativi al Pil italiano non solo hanno fotografato un’economia che continua a rinvigorirsi ma sono addirittura risultati migliori delle attese. E’ una situazione che ci permette di guardare con ottimismo - e questo è un secondo fattore positivo - alla nuova tornata di utili aziendali, quelli relativi al terzo trimestre 2017, che le società quotate comunicheranno nelle prossime settimane.
Come sempre vanno tenuti in considerazione alcuni fattori di rischio. Tra questi il rischio politico in Europa, anche se il buon momentum attuale dell’economia consente di attenuare le tensioni che potrebbero concretizzarsi sullo sfondo dei mercati e non lascia troppo spazio di manovra alla speculazione che in altre fasi del ciclo avrebbe avuto vita più facile.
A ben vedere esistono altri fattori che giocano a favore di uno spunto finale di Piazza Affari, come la presenza di settori che possono trainare il Ftse Mib almeno fino a fine anno. In primis le banche. Gli istituti italiani da un lato sono poco esposti al rischio cambio rappresentato da un euro forte, dall’altro beneficiano direttamente di un contesto economico più robusto dove la ripresa attenua le tensioni sul fronte incagli e npl. E non è tutto. Diversi titoli finanziari risultano ancora sensibilmente a sconto sul patrimonio, quotando a 0,5/0,6 volte il valore di libro. E questo senza parlare del miglioramento atteso sul fronte utili. Per questo settore, un rischio potrebbe essere rappresentato da eventuali modifiche normative sfavorevoli, il cui impatto si estenderebbe non solo al settore ma anche sull’economia, perché potrebbe tradursi in una minore erogazione di credito, per esempio.
Oltre alle banche, sul mercato italiano sono presenti altri grandi temi che possono dare il contributo ad un ulteriore allungo di Piazza Affari, rappresentando possibili obiettivi di una rotazione, tipica di una fase di bull market come l’attuale. E’ il caso, ad esempio, di alcuni titoli petroliferi.
Non bisogna poi dimenticare che resta caldo il tema dei Pir. I flussi verso i titoli mid e small cap più importanti restano fisiologicamente sostenuti. Ma al tema Pir noi preferiamo approcciarci oggi con un’attenta selettività nella scelta dei titoli, puntando sulle società migliori in ottica di lungo periodo piuttosto che in quello di breve o medio periodo, al fine anche di contenere il rischio complessivo in portafoglio.
Dove dunque può arrivare Il Ftse Mib nei prossimi mesi? L’indice sembra essere instradato verso l’obiettivo dei 24.000 punti, livello che potrà avvicinare una volta che sarà riuscito a lasciarsi definitivamente alle spalle quota 22.800.
(*) Responsabile azionario Italia di Kairos
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