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10/19/2016 | Stefano Massarotto - Facchini Rossi & Soci
Severa la recente sentenza pronunciata dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo nella causa n. 33696/11 del 6 ottobre 2016. Il diritto alla privacy e alla riservatezza (anche della propria abitazione) non può essere opposto alle esigenze di contrasto all’evasione fiscale.
Questo è quanto stabilito dai giudici che hanno respinto il ricorso di una coppia di anziani coniugi tedeschi contro una perquisizione ordinata dall’Autorità fiscale tedesca sulla base di dati contenuti in un dischetto rubato in Liechtenstein ed acquistato dai Servizi segreti (la contestazione aveva ad oggetto una presunta evasione fiscale pari a 50 mila euro l’anno nelle dichiarazioni presentate dal 2002 al 2006).
La decisione dei giudici di Strasburgo pone peraltro un interrogativo di fondo: se e in quale misura la riservatezza della vita privata debba soccombere rispetto agli interessi erariali degli Stati e quale sia il punto di equilibrio tra i due interessi confliggenti. Rimaniamo in attesa di ulteriori pronunce giurisprudenziali in merito.
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