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Intesa, Messina: “Il 2023 è stato l’anno migliore di sempre”

2/6/2024 | Redazione ADVISOR

La banca archivia l’anno con un utile netto di 7,72 miliardi, in aumento del 76,4% rispetto al 2022. E per il 2024-2025 si prevede il superamento della soglia degli 8 miliardi


Intesa Sanpaolo chiude il 2023 con un utile netto di 7,72 miliardi di euro, in aumento del 76,4% rispetto al 2022. Gli interessi netti sono stati pari a 14.646 milioni di euro, in aumento del 54,2% rispetto ai 9.500 milioni del 2022. Le commissioni nette sono pari a 8.558 milioni di euro, in diminuzione del 4% rispetto ai 8.919 milioni del 2022. Nello specifico, si registra un calo del 3% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 2,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza.

Il margine di interesse salito in un anno da 9,5 a 14,6 miliardi di euro (+ 54%). I proventi da commissione sono invece scesi del 4% a 8,5 miliardi, forte calo per i ricavi da negoziazione titoli (- 78% a 298 milioni). Salgono del 3% però i costi che superano ora gli 11 miliardi di euro.

Intesa Sanpaolo spiega che l'attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 superiore a 8 miliardi di euro. Per il 2024 prevede: una solida crescita dei ricavi, una stabilità dei costi operativi, un basso costo del rischio, una riduzione dei tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario.

Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, sottolinea che “nel secondo anno di realizzazione del Piano d’Impresa ha superato gli obiettivi previsti a fine 2025.  Il nostro è un modello unico: la profittabilità elevata e sostenibile trae forza dalla consolidata leadership commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese; dalla significativa componente del Wealth Management and Protection, dall’offerta digitale tecnologicamente avanzata, dalla gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza e dalla nostra condizione di Banca ‘Zero NPL’. Nel 2024 proseguiremo nel disegnare le nuove strategie di leader europeo, mantenendo l’impegno verso il più importante progetto per la coesione sociale nel Paese, con rilevante beneficio per tutti gli stakeholders. Un progetto reso possibile dalla solidità e dalla redditività della Banca: l’utile netto nel 2023 è stato di 7,7 miliardi, il migliore anno di sempre; considerando i 300 milioni impegnati nel 2023 nel progetto per il sociale, l’utile netto sfiora gli 8 miliardi di euro”.

“Le previsioni per il 2024 e 2025 - continua Messina - sono di un utile netto superiore agli 8 miliardi. Prevediamo un significativo ritorno cash per gli azionisti: la proposta alla prossima Assemblea sarà di 5,4 miliardi di euro di dividendi, cui si somma l’intenzione di eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di CET 1 Ratio da avviare a giugno 2024, una volta approvato dalla BCE e dall’Assemblea. La nostra banca risulta la prima in Europa quanto a dividend yield: è da sottolineare che di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza. Le imposte dirette e indirette sostenute nel 2023 sono pari a 4,6 miliardi di euro, ciò comporta un aumento di 1,4 miliardi rispetto al 2022, con un incremento del beneficio apportato dai risultati di Intesa Sanpaolo al bilancio pubblico”.

“Il credito a medio e lungo termine erogato in Italia nel 2023 supera i 40 miliardi di euro; le aziende da noi sostenute nel ritorno da temporanee difficoltà alla normale operatività sono 3.600 nei dodici mesi, con beneficio nella salvaguardia dei posti di lavoro. Siamo un’istituzione al servizio del Paese: sosteniamo con 1,5 miliardi di euro entro il 2027, in aggiunta al miliardo del periodo 2018 – 2021, e con mille professionisti della Banca, il principale progetto di coesione sociale del Paese, per promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto. L’impegno per il Paese nasce dalla comunità di Intesa Sanpaolo e dalle sue 100mila persone. In una situazione caratterizzata da un forte aumento del costo della vita, abbiamo avuto un ruolo guida nella definizione del nuovo contratto nazionale con un importante incremento retributivo. La tutela dell’occupazione rimane la nostra priorità assoluta, anche in questo contesto a forte spinta tecnologica”.

“Al centro delle nostre strategie e delle nostre capacità di crescita e sviluppo – precisa il ceo - ci sono i clienti, la loro fiducia nella solidità della Banca e nella sua leadership tecnologica, il forte rapporto con i professionisti al loro servizio per il credito e la consulenza. La nostra priorità è l’ascolto delle loro esigenze. L’innovazione tecnologica, fattore chiave del nostro successo, fornirà una componente aggiuntiva al risultato corrente lordo 2025 di circa 500 milioni di euro non previsti nel Piano di Impresa. I programmi di maggiore rilievo sono rappresentati da: la nuova piattaforma tecnologica nativa cloud isytech, con 2,8 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 1.550 specialisti IT già assunti; isybank, la banca digitale del Gruppo che porterà circa un milione di nuovi clienti entro il 2025; Fideuram Direct, la piattaforma di Wealth Management digitale per il Private Banking, che avrà 150.000 clienti nel 2025; l’intelligenza artificiale, con circa 150 App e 300 specialisti a fine piano”.

“Intesa Sanpaolo - prosegue il manager - gode di una condizione unica per la crescita dei ricavi derivante dell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory, in particolare in una prospettiva di tassi di interessi in riduzione: 1.300 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela, oltre 16.000 professionisti dedicati, un’offerta digitale all’avanguardia, le società assicurative e dell’Asset Management di proprietà. Abbiamo identificato 100 miliardi di attività finanziarie dei clienti per dare impulso alla crescita del risparmio gestito del nostro Gruppo. Tutto questo colloca Intesa Sanpaolo ai vertici del settore in Europa, con un ruolo di rilevanza unica nel nostro Paese, a beneficio della crescita economica e di una società più inclusiva”.

“La qualità professionale delle nostre persone - conclude Messina - è elemento determinante per raggiungere risultati solidi e sostenibili a favore di tutti gli stakeholder: a loro va il nostro grazie”.

 

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