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11/12/2014 | pieremilio.gadda
Entro un mese dall'approvazione della Legge, superato il passaggio al Senato, l'Agenzia delle Entrate sarà pronta a dare attuazione alla normativa sulla voluntary disclosure. Lo ha dichiarato Aldo Polito, direttore centrale Accertamento dell'Agenzia intervenendo all' undicesimo convegno nazionale dell'Associazione nazionale commercialisti (Anc). Peccato che il provvedimento sia ancora impantanato nel dibattito parlamentare. Il testo licenziato dalla Camera lo scorso 16 ottobre, infatti, sembra destinato a subire degli interventi correttivi durante il passaggio al Senato.
Tre i temi che alimentano il dibattito nelle Commissioni Finanza (guidata dal Pd Mauro Marino) e Giustizia (presieduta dal forzista Francesco Notto Palma): in primo luogo, si vorrebbe intervenire sul reato di autoriciclaggio. Inoltre, deve essere ancora risolta la questione relativa al possibile coinvolgimento di terzi sul fronte tributario e penale: le irregolarità emerse dai documenti di auto-denuncia firmati dal contribuente che decide di fare la pace con il fisco potrebbero infatti mettere nei guai altri soggetti. Infine, si ipotizza l'estensione della possibilità di fruire di un regime forfettario, attualmente previsto solo per capitali inferiori ai due milioni di euro. Se la voluntary uscisse dal Senato modificata, dovrebbe tornare alla Camera per una nuova approvazione e questo impedirebbe di chiudere la partita entro la fine del 2014. Sempre che il governo Renzi non decida di inserire il provvedimento nella Legge di Stabilità, per blindare il testo e accelerare i tempi.
Rimangono alcuni punti fermi: tutte le imposte evase andranno pagate, con uno sconto limitato alle sanzioni. La procedura sarà attivabile fino al 30 settembre 2015, a condizione che l'autore della violazione non abbia già avuto notizia di ispezioni o accertamenti in corso da parte dell'Agenzia e comporterà la piena regolarizzazione di tutte le violazioni e di tutti i redditi non dichiarati, ovunque prodotti, a prescindere dal luogo di detenzione dei capitali. Si applicherà alle violazioni commesse fino al 30 settembre 2014, relative ai periodi d'imposta per i quali non siano scaduti i termini di accertamento (5 anni per i Paesi white list, 10 anni per i Paesi black list) .
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