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Federici (Ifigest) “Diamo sei mesi di tempo a Draghi”

10/1/2014 | pieremilio.gadda

Domani saranno presentati alcuni dettagli del piano di acquisto di covered bond e Abs. Se non dovesse funzionare, tra sei mesi avremo il Qe.


Gli occhi degli operatori sono puntati verso Francoforte dove domani si riunisce il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea. Verranno presentati alcuni dettagli del programma di acquisto titoli annunciato il mese scorso. “Ma non ci saranno grandi sorprese”, prevede Tommaso Federici, responsabile delle gestioni di Banca Ifigest (nella foto). “Probabilmente si inizierà con i covered bond mentre per gli Abs (Asset backed securities, titoli garantiti da prestiti ipotecari) ci vorrà più tempo”. Se nei prossimi tre o sei mesi Mario Draghi non dovesse riuscire ad aumentare la base monetaria, allora, secondo Federici, nel 2015 avremo un quantitative easing vero e proprio, allargato ai titoli governativi di Eurolandia. 

 

Per il momento, la politica monetaria espansiva della Bce dovrebbe comunque favorire i mercati azionari. Non appena l'economia mostrerà qualche segno di miglioramento, i tassi ai minimi e l'indebolimento dell'euro dovrebbero fornire la spinta che fino ad oggi è mancata. Almeno si si osserva l'andamento per molti versi deludente degli utili aziendali. “Questi dati sono influenzati anche dal peso che le banche hanno in alcuni listini. Gli istituti di credito hanno fatto molta fatica a macinare utili. Ora sono pronti a focalizzarsi di nuovo sul proprio core business, fare credito. Ma prima è necessario che torni un po' di fiducia”.

 

Le banche sono al centro di alcuni timori anche rispetto al duplice esercizio condotto da Bce ed Eba, ovvero l'esame sulla qualità degli attivi (Asset quality review) e gli stess test. “C'è incertezza sui risultati: noi abbiamo alleggerito l'esposizione, mantenendo alcune posizioni sulle Monte Paschi di Siena e le Intesa Risparmio”. Più in generale, le maggiori sorprese positive potrebbero venire, secondo Federici, da Italia e Francia: lì, spiega il responsabile delle gestioni, un'eventuale accelerazione sul fronte delle riforme sarebbe accolta molto positivamente dai mercati.

 

 

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