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12/10/2014 | Redazione Advisor
Non solo voluntary disclosure. Mentre in Italia si discute e riflette sugli effetti della cosiddetta collaborazione volontaria, dall'Europa arriva un'altra offensiva al segreto bancario che, a detta di Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia italiano, è ormai "finito".
A decretare la fine del segreto bancario l'adozione nella giornata di martedì 9 dicembre da parte dell'Ecofin della direttiva che estende lo scambio automatico di informazioni a interessi, dividendi, entrate dalla vendita di asset e altri redditi come i conti bancari. Questo scambio automatico di informazioni sarà avviato dagli Stati europei entro il mese di settembre 2017, assieme agli altri paesi Ocse.
Ma le decisioni dell'Ecofin non si limitano al segreto bancario. Sempre nella giornata di martedì 9 dicembre, è stato approvato un emendamento della direttiva UE parent-subsidiary, che ha consentito finora a diverse multinazionali di pagare tasse per limitatissimi importi grazie alle triangolazioni tra diversi Paesi. Creata nel 2011 per evitare una doppia tassazione, la "parent-subsidiary" è stata sfruttata da molte realtà che hanno potuto così approfittare di aliquote fiscali particolarmente vantaggiose. Ora tutti gli Stati avranno tempo fino a dicembre 2015 per introdurre questa clausola anti-abuso nella legislazione nazionale.
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