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3/10/2014 | Massimo Morici
Il governo Renzi ritirerà il decreto sul rimpatrio dei capitali, che introduce la procedura della "voluntary disclosure". Lo riporta il Messaggero secondo cui l'idea che potrebbe concretizzarsi già questa settimana è quella di far confluire il provvedimento, una volta ritirato, in un disegno di legge ad hoc.
A spingere l'attuale esecutivo a fare marcia indietro sarebbe stato il cambio della guardia tra Letta e Renzi nelle scorse settimane, che ha rallentato i lavori parlamentari e ridotto di conseguenza i tempi per la conversione del decreto, che è ancora in prima lettura alla Camera e dovrà poi passare in Senato per essere tradotto in legge entro il 28 marzo.
Stando alle stime indicate dal precedente ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, grazie al provvedimento lo Stato potrebbe incassare 3 miliardi di euro nel 2014 e 5 miliardi nel 2015. Per quanto riguarda i contenuti, stando alle indiscrezioni riportate dal quotidiano romano, non dovrebbero esserci variazioni nel disegno di legge, anche se alcuni, soprattutto negli ambienti di centro - destra della maggioranza, sostengono che il giro di vite sia tala da non rendere conveniente l'emersione. Tanto che, su consiglio degli intermediari finanziari, si penserebbe di introdurre un'aliquota compresa tra il 20 e il 25% per i piccoli despoiti fino a 3 milioni di euro.
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