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4/4/2017 | Redazione Advisor Private
Parte dai Paesi Bassi e si allarga in Germania, Francia, Regno Unito e Austraia la maxi-inchiesta per evasione fiscale che ha visto come protagonista il Credit Suisse, colosso bancario elvetico che proprio nel week end ha lanciato una vasta campagna pubblicitaria sulla stampa europea per precisare la sua strategia di "tolleranza zero" verso l'evasione fiscale.
L’inchiesta, ha carattere internazionale ed è coordinata dall’agenzia europea Eurojust, che gestisce la cooperazione giudiziaria nell’Unione europea. Il Fiod, il reparto investigativo dell’Ufficio delle imposte dei Paesi Bassi, ha comunicato che ci sono state perquisizioni giovedì scorso in Olanda, in Gran Bretagna, in Germania, in Francia e in Australia. Le autorità olandesi hanno indicato che le indagini si concentrano su "decine di persone, sospettate di frode fiscale e riciclaggio", che avrebbero "nascosto milioni di euro alle autorità depositandoli su conti aperti presso una banca svizzera", che non viene tuttavia espressamente citata. Le indagini, che interesserebbero complessivamente circa 55.0000 conti bancari (di cui 3.800 collegabili all’Olanda), hanno portato anche all'arresto di due persone e al sequestro di opere d'arte, oro, gioielli e denaro liquido.
Dal canto suo, venerdì, Credit Suisse è uscita con una nota attraverso la quale ha fatto sapere che sta attivamente collaborando con le autorità e che ha già attivato programmi di "tax disclosure", oltre ad avere tagliato i rapporti con i clienti che non si sono rivelati in regola con le leggi, mentre in Svizzera, è emerso il disappunto della magistratura elvetica che si è detta sconcertata dal volontario mancato suo coinvolgimento.
Intanto, dopo la perquisizione di diverse filiali estere, l'istituto elvetico ha lanciato una vasta campagna pubblicitaria sulla stampa europea contro l'evasione fiscale. Nelle inserzioni, Credit Suisse ha precisato di applicare una rigida politica di tolleranza zero. "Se i clienti non forniscono la prova di essere in regola con il fisco, mettiamo fine alla relazione bancaria", si legge nella pagina pubblicitaria.
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