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3/28/2013 | Ippolito Catania
Per gli italiani la patrimoniale non è una novità. E il pensiero va al 1992, quando il Governo Amato impose un prelievo forzoso del 6 per mille su conti correnti e conti deposito. Certo poca cosa rispetto a quanto imposto da Cipro sui conti superiori a 100.000 euro per salvare le banche isolane sull'orlo del crac. Tuttavia il modello cipriota per salvare le banche potrebbe essere un modello da esportare anche in altri paesi, come ha suggerito in un primo momento (salvo poi fare marcia indietro) il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, qualora si verificassero crisi simili.
E dalla Germania si sono subito scatenati i falchi: Jörg Kramer, capo economista di Commerzbank, intervistato dal quotidiano Handelsblatt, ha proposto in modo provocatorio l’introduzione nel nostro Paese di un prelievo forzoso pari al 15% su depositi e titoli per azzerare il debito pubblico italiano. In questo caso, a rischio stangata potrebbero essere tra i 3 e i 4,5 milioni di correntisti, pari al numero dei conti correnti con depositi superiori ai 100.000 euro stimati in Italia, per un totale di oltre 200 miliardi di euro.
Dall’Eurogruppo, però, è arrivato un secco no a questa possibilità, mentre il presidente dell'Abi Antonio Patuelli ha fatto notare, piccato, che “Commerzbank è una banca concorrente” e non ha “alcuna ufficialità per rappresentare la Repubblica Federale Tedesca”. Ma nonostante il successivo dietrofront di Bruxelles, isi continua a pensare al nostro Paese per una strategia simile. Anche nelle sale dei bookmaker internazionali. Secondo la sigla internazionale Betaland, come riporta Agipronews, si gioca a 3,95 che anche in Italia verrà applicato un prelievo forzoso sui conti bancari entro luglio. L'ipotesi opposta - nessun prelievo coatto, dunque - resta dunque più probabile ed è piazzata in tabellone a 1,18.
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