Tempo di lettura: 1min
11/27/2012 | Ippolito Catania
Non sarà un condono, anche se il braccio di ferro con gli svizzeri verterà proprio sull’anonimato. A mettere i puntini sulle i in merito all’accordo fiscale sui capitali esportati illecitamente tra il governo e la Svizzera, sulla scia di quelli già siglati da Austria Germania e Regno Unito, stavolta è il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani.
“Qualunque soluzione si trovi non si deve presentare come un condono" ha spiegato Ceriani, aggiungendo che “tutto è tema di trattativa" visto che con la Svizzera il governo è in una "fase non conclusiva" del negoziato. Nei giorni scorsi, infatti, Berna aveva spinto il piede sull’acceleratore indicando addirittura una possibile data per l’accordo: il 21 dicembre. Ipotesi però non confermata dal ministro Grilli che aveva insistito sullo sforzo del governo per evitare nell’accordo certe caratteristiche presenti negli scudi fiscali dove c'era la possibilità di evasione e riciclaggio.
"Il Governo non vuole un accordo dove si favorisca il condono e il riciclaggio" ha confermato Ceriani ricordando che il negoziato affronta nodi tecnicamente molto complessi e che riguardo all'anonimato, tema che la Svizzera considera un tabù, una recente riunione ministeriale a livello Ocse ha previsto lo scambio di informazioni "e su questo la Svizzera non si è opposta".
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie