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7/16/2024 | Daniele Barzaghi
Un rapporto parlamentare elvetico molto atteso sul crollo di Credit Suisse nel 2023 sembra segnalare gravi mancanze da parte delle autorità regolatorie svizzere prima del fallimento della banca, come segnalatico dal quotidiano svizzero SonntagsZeitung.
Secondo fonti interne al comitato parlamentare, l’Autorità di regolamentazione del mercato finanziario locale (FINMA), la Banca Nazionale Svizzera (BNS) e il Ministero delle Finanze sono stati accusati di non aver impedito il crollo della banca.
Isabelle Chassot, presidente del comitato parlamentare, ha però sottolineato che il comitato non ha ancora formulato delle conclusioni ufficiali: "Non c'è quindi alcuna valutazione né critica da parte del comitato in questa fase. Il riferimento nell'articolo a una divisione all'interno del comitato non corrisponde alla realtà."
Il rapporto, che dovrebbe essere pubblicato entro la fine dell'anno, si concentrerebbe in particolare sulla FINMA, ritenuta troppo esitante e incapace di agire quando è diventato chiaro che Credit Suisse stava affrontando seri problemi. I risultati hanno anche segnalato una mancanza di preparazione e altri errori da parte delle autorità svizzere, inclusa la banca centrale.
La FINMA e la BNS non hanno risposto alle richieste di commento e così il Ministero delle Finanze che non ha fornito alcuna dichiarazione.
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