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Consulenti (ex-promotori), quel pasticcio sugli studi di settore

6/23/2012 | Francesco D'Arco

Fin da subito gli Studi di Settore si sono rivelati un incubo per tutti i professionisti, compresi i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). Ma adesso a mettere in discussione la loro utilità ci pensa la stessa Agenzia delle Entrate che...


 

Da quando sono stati introdotti, gli Studi di Settore si sono rivelati un vero e proprio incubo per tutti i professionisti, compresi i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). Ogni anno, puntualmente, nel mese di giugno si susseguono le novità e gli aggiornamenti sui modelli da compilare e non sempre è semplice stare al passo con i tempi. 
 
Anche quest'anno i 206 modelli utili per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore sono stati pubblicati sul sito dell'Agenzia delle Entrate che, naturalmente, ha introdotto diverse novità: su tutte si segnala l'aumento delle sanzioni amministrative (articolo Studi di settore a prova di crisi. Ma più salati).
 
Anche quest'anno, puntuale come le stagioni, l'Agenzia delle Entrate ha scritto ai consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) per invitarli a correggere eventuali errori su anomalie riscontrate negli studi di settore. Anomalie che riguardano "essenzialmente l'incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi dichiarati e, nello specifico, i costi inseriti nel rigo F22 (omaggi, abbonamenti a riviste e giornali, spese generali, costi di gestione e manutenzione di immobili civili, etc)" ricorda l'Anasf, associazione dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) guidata da Maurizio Bufi. E i consulenti (ex-promotori), anche quest'anno, dovranno attivarsi per inviare i "chiarimenti" all'autorità tramite un apposito software denominato "Comunicazioni anomalie 2012" che l'Agenzia delle Entrate renderà disponibile sul proprio sito entro la fine di giugno.
 
E anche quest'anno arrivano, puntuali anche loro, le polemiche sull'utilità degli studi di settore. Ma questa volta la lamentela non è firmata da nessuna associazione di categoria ma direttamente dal direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera. 
 
Befera, intervenuto al Festival del Lavoro di Brescia ha messo in discussione gli studi di settore: "devo ammettere" ha affermato "che ho dei dubbi" sull'applicabilità degli studi di settore ai professionisti anche se gli studi di settore "non vengono applicati se non in contraddittorio". E proprio su questo punto Befera ha subito chiarito che "gli uffici di settore hanno direttive precise di non applicare gli studi di settore se non con il contraddittorio e, se questo avviene, deve essere segnalato". Insomma lo strumento non è perfetto e, forse, qualcuno ne ha approfittato. E forse non sono stati i liberi professionisti. 

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