2/19/2024
Dal 1/11/2007 tutti gli operatori finanziari si sono adeguati nel far compilare un questionario ai propri clienti secondo una direttiva europea: la MiFID (Direttiva sui Mercati degli Strumenti Finanziari).
La MiFID è una direttiva comunitaria che disciplina alcune normative in materia di mercati degli strumenti finanziari allo scopo di creare un mercato finanziario europeo più competitivo ed integrato possibile.
Le norme descritte in questa direttiva MiFID rappresentano una decisa innovazione per alcuni Paesi dell’Unione Europea, ma soprattutto per il nostro Paese. Infatti essa si inspira ai mercati finanziari del nord Europa e in particolare a quella inglese, paesi nei quali la figura dell’investitore ha particolare rilevanza e non come in Italia. Una delle conseguenze di questo particolare approccio è il riconoscimento di un servizio, in passato trascurato, della consulenza in materia di investimenti.
L’esistenza di un mercato finanziario maturo, complesso sia nei prodotti offerti che nelle modalità di funzionamento ha imposto il riconoscimento della figura professionale del consulente finanziario; il comune investitore difficilmente è in grado di valutare e studiare questo mercato, se non viene affiancato da una persona davvero competente.
La MiFID ha un intento principale quello di rendere gli investitori consapevoli e impone agli intermediari di fornire informazioni chiare e trasparenti riguardo alcuni punti:
• costi dei servizi offerti;
• le caratteristiche relative agli strumenti finanziari proposti;
• come vengono custoditi i prodotti/servizi finanziari offerti;
• come verranno eseguiti gli ordini dei clienti;
• quali sono i conflitti di interesse che possono sussistere tra la Banca ed il cliente e come vengono gestiti.
La MiFID concerne solo alcuni prodotti finanziari: quote di fondi di investimento, azioni, obbligazioni e derivati. Non regola quindi prestiti o depositi e neanche prodotti di tipo assicurativo. Obiettivo della direttiva è l'armonizzare la tutela degli investitori. La MiFID si basa sul seguente principio fondamentalmente: se un investitore ha conoscenze ed esperienze finanziarie limitate, l'impresa alla quale si rivolge deve offrirgli la massima protezione.
La MIFID stabilisce 3 principi che regolano lo svolgimento delle imprese che svolgono attività di investimento:
• l'impresa deve agire in modo equo, onesto e più professionale possibile;
• l'impresa deve fornire agli investitori informazioni chiare, corrette e mai fuorvianti, no informazioni parziali o ingannevoli;
• l'impresa deve tenere conto della situazione individuale del singolo cliente.
Prima dell'investimento l'impresa definisce la tipologia del cliente che ha di fronte.
Si definiscono due tipi di cliente:
I tipi di servizi offerti sono:
L'impresa dovrà fornire informazioni permettendo al proprio cliente di prendere decisioni informate, quindi fornire informazioni pubblicitarie, informazioni sull'impresa, informazioni su servizi, prodotti, costi e gli oneri, informazioni relative al contratto che si vuole sottoscrivere.
Due sono i principi da tenere sempre in considerazione da parte dell'impresa nei confronti del proprio cliente: salvaguardia degli strumenti finanziari e delle somme di denaro appartenenti al proprio cliente. L'ordine deve essere gestito prontamente ed eseguito nelle migliori condizioni possibili per il cliente. L'impresa inoltre è dovuta, una volta che il cliente ha scelto di investire, a inviare conferma e rendiconti periodici sugli investimenti. Il cliente al dettaglio riceve un livello massimo di protezione e di tutela, il cliente professionale è lasciato più libero, ma si assume la responsabilità sulle scelte effettuate.
Vengono considerati clienti professionali le banche, i governi, i fondi pensionistici, le grandi società e solo alcune persone fisiche.
La MiFID richiede un TEST DI ADEGUATEZZA, nel quale l'impresa pone delle domande mirate al proprio cliente per comprendere a pieno la tipologia di investimento da proporre e più adatta al cliente stesso.
Nell'ambito del test di adeguatezza vengono poste delle domande:
Obiettivi dell'investimento
Attraverso alcune domande l'impresa riesca a comprendere il periodo temporale in cui il cliente intende conservare un determinato investimento, la propensione al rischio e la motivazione che porta il cliente ad investire, cioè se investe per il rendimento o per la crescita, se vuole preservare il proprio capitale ed evitare qualsiasi perdita e se accetta un livello di rischio più elevato.
Situazione finanziaria
Domande che riguardano il reddito annuo netto, quale è la fonte primaria di reddito, il patrimonio posseduto, le proprietà immobiliari, se ci sono debiti o impegni finanziari di altro genere e la loro durata.
Conoscenza ed esperienza finanziaria
L'impresa chiederà ai propri clienti la conoscenza e l'esperienza maturata in campo finanziario in precedenza. Quali sono i servizi e i prodotti con il quale il cliente ha dimestichezza, la natura degli investimenti, il loro volume e la frequenza delle operazioni effettuate in passato, ma anche il livello di istruzione e la professione del cliente.
Vediamo un esempio del questionario Mifid e delle domande che lo compongono:
Oltre al test di adeguatezza, vi è anche il test di appropriatezza, cioè laddove il cliente vuole acquistare o vendere un investimento senza ricevere consulenza e consigli di investimento, viene effettuato questo test di appropriatezza.
Questo test in particolare protegge colore che potrebbero non comprendere fino in fondo o non essere consapevoli delle implicazioni derivanti dalle propri scelte di investimento e dei livelli di rischio derivanti da una determinata operazione finanziaria.
Se sei interessato all'argomento MiFID ti consigliamo di leggere anche le guide:
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