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8/31/2011 | Roberto Abate
BNP Paribas, Dexia e Commerzbank sarebbero le tre maggiori banche europee a rischio per le svalutazioni rimanenti dei titoli greci ancora in portafoglio.
Secondo una recente stima di Citi Investement Research and Analysis, come riporta MF, sui conti di BNP Paribas peserebbero ancora 2,1 miliardi di svalutazioni dovute all'esposizione verso i titoli di Atene, mentre per la franco - belga Dexia le svalutazioni rimanenti ammonterebbero a 1,8 miliardi e per la tedesca Commerzbank a 959 milioni.
Migliore la situazione delle banche italiane: Intesa San Paolo avrebbe svalutazioni per 489 milioni legate all'esposizione sui titoli greci, mentre Unicredit solo 87 milioni. Ma a incidere sulla performance negativa a Piazza Affari dei due colossi del credito italiano (Intesa -29% e Unicredit -26% nell'ultimo mese), stando a un altro recente studio di Citi, sarebbero i bond italiani in portafoglio, che preoccupano non poco gli investitori: nel caso di Intesa, infatti, sono quasi il doppio del core tier 1 e nel caso di Unicredit superiori di 13 miliardi (dati aggiornati ad aprile 2011).
"Non crediamo che la situazione greca possa essere direttamente trasposta ai grandi paesi come la Spagna o l'Italia. Tuttavia, gli importi dei titoli di Stato detenuti dalle banche più grandi spagnole e italiane - spiegano gli analisti di Citi - sono generalmente più elevati del Core Tier 1 ratio di queste banche
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