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6/25/2024 | Daniele Barzaghi
Le grandi banche internazionali hanno messo la Svizzera nel mirino.
Dopo l'acquisizione/salvataggio di Credit Suisse da parte di UBS è stato più volte commentato il ruolo egemone e quasi monopolistico dell'isituto guidato da Sergio Ermotti (in foto) come unica grande banca presente nella Confederazione. Non senza perplessità e lamentele da parte delle autorità confederali (la Comco, ma non la Finma) e dei clienti, per il regime di limitata concorrenza.
Le grandi banche straniere si sono pertanto messe in moto, desiderose di accaparrarsi nuove quote di un mercato prezioso come quello elvetico: la francese Bnp Paribas, la tedesca Deutsche Bank e le statunitensi Citi e Bank of America sembrano le più attive in tal senso.
Quando un attore del mercato scompare, i suoi clienti sono più avvicinabili e si creano opportunità per nuovi soggetti. Le quattro banche citate, da inizio 2023, hanno iniziato una chiara strategia di irrobustimento delle proprie divisioni svizzere e hanno individuato come target primario le più grandi aziende nazionali (come ad esempio Nestlé, Roche o Novartis) che, per prime, hanno iniziato nuovi partner bancari alternativi.
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