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3/9/2011 | Federico Leardini
PIANO B - Tra pochi giorni, al massimo entro il weekend, si dovrebbe sapere quale sarà la strategia di Groupama per aggirare il vincolo di opa della Consob e crescere in Premafin e in Fonsai.
Prima, però, potrebbe essere necessaria una mossa da parte della famiglia Ligresti.
Il naufragio della prima trattativa si è avuto sullo scoglio della "debolezza" del patto di sindacato in Premafin.
Al momento attuale i soci (ossia Salvatore e i figli Giulia, Jonella e Paolo Ligresti) non sono vincolati a votare uniformemente e questo porterebbe, secondo la Consob, al rischio di rovesciamento della maggioranza qualora uno dei quattro decidesse di votare con i francesi.
Da qui la mossa attesa, ossia una riscrittura e un rafforzamento del patto per renderlo più forte.
Fatto questo potrebbe scattare il piano b di Groupama: l'acquisto di una minor quota in Premafin a fronte di un investimento più massiccio in Fonsai.
Consob ha affermato, infatti, che non ci sono vincoli per il gruppo francese alla salita in Fondiaria, accanto a Premafin, ma solo prima dell'aumento di capitale.
Qualora l'investimento avvenisse dopo, il vincolo sarebbe al 5% pena l'obbligo di Opa.
Un secondo problema deriva da una tecnicalità legata al vincolo imposto ai soci concertisti dall'articolo 109 comma 2 del Tuf: che impone l'opa anche "quando gli acquisti siano stati effettuati nei dodici mesi precedenti la stipulaizone del patto ovvero contestualmente alla stessa".
Mani legate, quindi anche alla stipulazione di un nuovo patto a meno che non venga ulteriormente posticipato, una volta rivisti gli accordi, l'acquisto di azioni.
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