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10/1/2012
La qualità del credito resta il tallone d'Achille per le banche italiane.
Goldman Sachs, in un suo report, ha sottolineato il deterioramento della qualità del credito delle banche italiane che prosegue ormai dall'inizio dell'anno.
In totale, la copertura sul credito è scivolata dal 42% di fine 2011 al 40% nei primi sei mesi dell’anno.
All'interno del sistema bancario italiano ci sono comunque delle discrepanze. Le grandi banche (Intesa Sanpaolo e Unicredit) hanno mostrato una copertura del 43% rispetto al 32% delle banche nazionali. Per queste ultime la sfida è più grande, considerando il livello depresso di generazione di utili pre accantonamenti e la mancanza di opzioni.
L'analisi
Il miglior controllo dei costi ha sì compensato la pressione sui ricavi, ma nel complesso il trend in corso “ci porta a ridurre l’utile operativo lordo 2012-2014 delle banche nazionali del 5%-8%, lasciando un rapporto cost/income ratio in media del 65% nel 2012. Naturalmente la flessione dell’utile operativo lordo riduce lo spazio che le banche hanno per assorbire le perdite su crediti", spiegano alla banca.
Le stime
Di conseguenza le stime del broker sull’utile netto delle banche italiane scendono del 16% per il 2012, del 6% nel 2013 e del 2% nel 2014.
L'effetto è particolarmente forte per le banche nazionali, per le quali le previsioni cadono del -51%/-33%/-10% per il periodo 2012/2013/2014, lasciando le banche con un Rote (rendimento del patrimonio netto tangibile) medio del 3% nel 2013 e del 5% nel 2014.
Le banche italiane
A titolo d'esempio, solo per quest'anno la stima di GS di utile netto nel caso di Unicredit scende da 1,8 a 1,5 miliardi di euro; per Intesa Sanpaolo da 2 a 1,8 miliardi, per Mps da 0,1 a -0,2 miliardi. Allo stesso tempo nel secondo trimestre di quest’anno le banche italiane sono passate a modelli più avanzati per il calcolo dei requisiti di solvibilità, il che ha portato a una significativa riduzione delle attività ponderate per il rischio (RWA): GS le ha tagliate in media dell’11% e a un accrescimento del capitale.
Nuovi target price
Tutte le banche hanno ormai passato l’ostacolo Eba del 9%, solo Mps deve finalizzare i dettagli della sua iniezione di capitale. Goldman Sachs, che sul settore bancario italiano e su tutti i titoli mantiene un rating neutral, ha rivisto il target price di Unicredit (+1,79% a 3,29 euro) da 3,6 a 3,9 euro (neutral), del Banco Popolare (+2,06% a 1,189 euro) da 1,10 a 1,30 euro, della Popolare di Milano (+1,93% a 0,4168 euro) da 0,43 a 0,40 euro, di Ubi Banca da 2,70 a 3,10 euro (-2,43% a 2,946 euro) e di Mps (+1,6% a 0,2292 euro) da 0,22 a 0,21 euro. Nel caso di Intesa Sanpaolo (+2,28% a 1,21 euro) il target price resta a 1,50 euro.
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