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4/20/2011 | Vanina Gerardi
La staffetta del rialzo dei tassi d’interesse è partita dalla Banca Centrale dell’India, nel marzo del 2010, che è stata la prima banca centrale tra quelle dei Paesi emergenti.
L’onda dell’inflazione ha raggiunto la maggior parte dei mercati in via di sviluppo, in India è attualmente all’8%, fra le più alte al mondo, a fronte però del costo degli alimentari in discesa. Nei primi tre mesi dell’anno l’India potrebbe sorprendere con una flessione del costo della vita mentre a preoccupare l’istituto centrale indiano è il rallentamento della crescita degli investimenti.
L’effetto è arrivato sul mercato azionario che ha sottoperformato la media dei mercati emergenti negli ultimi trimestri di circa il 20%.
Una schiarita è arrivata, però, nelle ultime settimane sul fronte del valore dei titoli che scambiano a 15 volte il rapporto prezzo/utili.
Si stima che il calo dei prezzi degli alimentari siano un segnale concreto per un rientro dall’inflazione. Saranno fondamentali le politiche monetarie che intraprenderà il governo e le autorità indiane. Il tema inflattivo diventa sempre più importante nei prossimi trimestri per poter cogliere le opportunità sul mercato azionario. Anche se finché i tassi di interesse in America e in Europa rimarranno estremamente bassi, la pressione sui prezzi delle commodity persisterà e continueranno a fluire grandi quantità di capitale verso i mercati emergenti.
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