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Fondi sostenibili, sul mercato regna molta confusione

2/1/2023 | Redazione Advisor

E’ quanto emerge dall’edizione 2023 del Barometro ESG di MainStreet Partners


MainStreet Partners, società specializzata in ESG Advisory e Portfolio Analytics, presenta l’edizione 2023 del Barometro ESG. Il Barometro ESG fornisce un quadro chiaro dell'analisi della ricerca ESG in un ampio universo di fondi ed esamina la classificazione SFDR e i recenti dati dello European ESG Template (EET). Inoltre, esplora le strategie ESG e sostenibili per classe e sottoclasse di attività e dimensione degli asset managers.

Questo rapporto annuale dettagliato è il risultato dell'analisi condotta dal Fund Research Team di MainStreet Partners, che attinge al suo database ESG proprietario composto da oltre 5.800 fondi/ETF e più di 64.000 ISIN individuali, che coprono oltre 300 asset managers per un patrimonio totale di 4,4 trilioni di euro.

Questi i principali risultati della ricerca:

Molti fondi che godono dello status di articolo 9 ai sensi della SFDR non sono ancora in grado di garantire la necessaria attenzione alla sostenibilità. Analizzando i dati EET, gli esperti hanno scoperto che oltre il 90% non aveva o non rendeva noti gli obiettivi di carattere ambientale. Circa un terzo dei fondi articolo 9 ha dichiarato una percentuale minima di investimenti sostenibili pari o inferiore al 30%.

Questa analisi evidenzia che i dati EET sono ancora poco affidabili e si aspettano un miglioramento significativo della quantità e della qualità dei dati EET nei prossimi mesi. C'è stato un chiaro spostamento dei fondi dallo status di articolo 6 a quello di articolo 8, come conseguenza del fatto che gli asset managers hanno modificato il loro approccio ESG al processo, alla divulgazione e alla classificazione normativa. Nel complesso, il numero e la percentuale di fondi articolo 9 nell'universo dei fondi analizzati da MainStreet Partners sono rimasti costanti, mentre si è verificato un chiaro passaggio dall'articolo 6 all'articolo 8 (articolo 6: 75% nel 2021 vs 50% nel 2022).

Gli asset manager medio-grandi continuano a ottenere punteggi leggermente superiori nelle valutazioni ESG (in media) rispetto ai gestori di patrimoni più piccoli/boutique. Nell'ambito dell’analisi, gli asset managers che si sono trovati ad affrontare problemi di “greenwashing”, di gestione del rischio e di compliance sono stati penalizzati nel loro rating ESG. I parametri "Credibilità istituzionale" e "Reputazione" sono stati i punti più deboli di questi gestori. In modo particolare, comunque, la differenza tra i gestori più grandi e quelli più piccoli si è ridotta nell'ultimo anno.

I fondi dei mercati emergenti sono svantaggiati rispetto ai loro omologhi dei mercati sviluppati e hanno costantemente ottenuto punteggi inferiori nei rating ESG (~10% in meno per i fondi degli articoli 8 e 9). Ciò è dovuto certamente al fatto che le società incluse nei portafogli hanno ricevuto valutazioni ESG inferiori rispetto a quelle dei mercati più sviluppati. Tuttavia, la mancanza in generale di dati e di informazioni provenienti dalle regioni dei mercati emergenti rende l'analisi ESG generalmente più difficile. Se i requisiti sempre più stringenti da parte delle autorità di regolamentazione in materia di dati e divulgazione superano i miglioramenti apportati dalle società che operano in queste regioni, potremmo assistere al persistere o addirittura all'aggravarsi di questa tendenza. 

Simone Gallo, managing director di MainStreet Partners, ha spiegato che "la nuova normativa europea sugli investimenti sostenibili ha creato una rivoluzione nel settore del Wealth and Asset Management e le comunicazioni ESG sono ora le priorità dei Consigli di Amministrazione e dei Comitati Esecutivi. Tuttavia, sul mercato regna una notevole confusione su cosa si intenda per fondo sostenibile e su come evitare il rischio di ‘greenwashing’ in un'enorme offerta di nuovi prodotti commercializzati come ESG, Impact o sostenibili. Per questi motivi continuamo a registrare un numero crescente di investitori in Europa e in Asia che richiedono o desiderano rating ESG coerenti e di facile comprensione che vadano oltre la semplice aggregazione bottom-up dei rating ESG delle partecipazioni per fornire una due diligence ESG olistica e indipendente".

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