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2/18/2022 | Marcella Persola
Le donne chiedono ai propri investimenti più che un rendimento finanziario: vogliono anche vedere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. E' questo quanto emerge dalla survey "La strada verso gli investimenti inclusivi" commissionata da BNY Mellon Investment Management e facente parte di una serie di ricerche dedicate al tema della diversity.
La survey ha coinvolto 8.000 intervistati in 16 mercati, e 100 asset manager con AUM aggregati pari a quasi 60.000 miliardi di dollari.
Dallo studio è emerso che oltre la metà delle donne (55%) investirebbe – o investirebbe di più – se l’impatto fosse allineato con i propri valori personali; e il 53% se il fondo prescelto avesse un chiaro scopo positivo. Questa tendenza è ancora più pronunciata tra le giovani donne. Secondo la ricerca, sette donne su dieci al di sotto dei 30 anni (il 71%), tra quelle che già investono, preferirebbero selezionare aziende che supportano i propri valori personali, contro il 53% delle over 50.
Purtroppo perché ciò accade ci sono delle barriere da abbattere. Primo fra tutti il peso del reddito e secondariamente il tema della fiducia. In media, le donne nel mondo ritengono di avere bisogno di un reddito disponibile pari a 4.000 dollari al mese (o 50.000 dollari l’anno) prima di poterne investire una parte. E solo il 28% delle donne si dichiara abbastanza fiducioso da investire una parte dei propri risparmi.
Hanneke Smits, chief executive officer di BNY Mellon Investment Management, dichiara: “Guardando la ricerca, è evidente che aumentare la partecipazione delle donne agli investimenti è di importanza critica per la loro prosperità personale e per aiutare a creare un futuro più equo per tutti. Potenzialmente ciò potrebbe aumentare l’allocazione di capitale destinato a scopi positivi per la società e l’ambiente”.
Altra barriera è rappresentata dal fatto che l'industria è ancora orientato prevalentemente a comunicare con gli uomini. Quasi nove asset manager su dieci (l’86%) ammettono che il loro cliente base – la persona a cui automaticamente si rivolgono con i propri prodotti – è un uomo.
Anne-Marie McConnon, global chief client experience officer di BNY Mellon Investment Management, commenta: “Come donne, noi tutte abbiamo degli ostacoli differenti da superare per poter raggiungere i nostri personali obiettivi finanziari. Alcuni di questi sono determinati da fattori demografici e da circostanze personali, ma altri sono il risultato di come storicamente il settore degli investimenti si è relazionato con le donne. Crediamo che sia nell’interesse di tutti far sì che più donne investano. Non solo sarà positivo per il loro futuro, ma anche per la società in senso più ampio. La strada verso gli investimenti inclusivi enfatizza come lo stereotipo tradizionale della persona interessata agli investimenti sia ormai superato. Le giovani donne sono interessate agli investimenti, ma devono essere ispirate ad agire”.
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