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I nuovi rischi sui quali occorre fare consulenza

1/16/2024 | Marcella Persola

La fotografia che emerge dall'Allianz Risk Barometer evidenzia oltre ai noti rischi informatici, anche quelli legati all'interruzione dell'attività e al cambiamento climatico


In un periodo storico caratterizzato da grandi cambiamenti come la digitalizzazione, il cambiamento climatico e l’incertezza dello scenario geopolitico, stanno emergendo, così come sottolinea la nuova edizione dell’Allianz Risk Barometer, nuovi rischi sui quali diventerà sempre più necessario fornire consulenza e copertura, oltre che far prenderne consapevolezza agli imprenditori.

Se sui rischi informatici, di cui si legge abbastanza anche nelle cronache dei giornali, si ha tutti più o meno consapevolezza, ci sono altri rischi che possono destare maggiore preoccupazione alle imprese e imprenditori nel breve e medio termine come l’interruzione dell’attività, i rischi legati ai cambiamenti climatici, catastrofi naturali.

 

Lo studio di Allianz in questo può aiutare ad avere un quadro completo dei rischi più attendibili per il 2024. Tra essi figurano preoccupazioni per i sistemi informatici, le interruzioni dell’attività e le catastrofi naturali. Tuttavia, si amplia il divario di resilienza tra le grandi e le piccole imprese, in quanto la consapevolezza del rischio tra le organizzazioni più grandi è cresciuta dopo la pandemia, con un notevole impulso a migliorare la resilienza, come attesta il report. Al contrario, le aziende più piccole spesso non hanno il tempo e le risorse per identificare e prepararsi efficacemente a una gamma più ampia di scenari di rischio e, di conseguenza, impiegano più tempo per far ripartire l’attività dopo un incidente imprevisto.

 

In Italia - evidenzia il rapporto di Allianz - i tre rischi principali sono: l’interruzione dell'attività (che passa dal 2° al 1° posto rispetto all’anno precedente) a pari merito con i rischi informatici (che mantengono il 1° posto) e i cambiamenti climatici che balzano dal 5° al 3° posto raccogliendo circa un terzo delle risposte. Al 4° posto troviamo le catastrofi naturali (in aumento dal 7° nel 2023), seguiti dai rischi politici e violenza (dall’8° al 5° posto) e dai cambiamenti nello scenario macroeconomico (dal 4° al 6° posto).

 

Nel ranking Top 10 in Italia, troviamo a pari merito al 7° posto tre categorie: la perdita di reputazione o del valore del brand, i cambiamenti nei mercati (dall’8° posto) e il rischio richiamo del prodotto dal mercato per problemi di gestione della qualità o difetti di serie. Chiude la graduatoria, al 10° posto, la crisi energetica in calo di 7 posizioni (dal 3°).

 

Guardando allo scenario globale i rischi informatici restano in vetta. I rischi informatici (36% delle risposte complessive) sono il rischio più importante a livello globale per il terzo anno consecutivo e per la prima volta con un netto margine (5 punti percentuali). Rappresentano il pericolo principale in 17 paesi. La violazione dei dati è considerata la minaccia informatica più allarmante per gli intervistati dell’Allianz Risk Barometer (59%), seguita dagli attacchi alle infrastrutture critiche e ai beni fisici (53%). Il recente aumento degli attacchi ransomware (il 2023 ha visto una preoccupante recrudescenza dell’attività, con un aumento delle richieste di risarcimento assicurativo di oltre il 50% rispetto al 2022) li colloca al terzo posto (53%).

 

Segue il tema dell’interruzione dell’attività e del cambiamento climatico. Nonostante il ridimensionamento delle interruzioni alle catene di approvvigionamento post-pandemia nel 2023, nell’Allianz Risk Barometer 2024 l’interruzione dell’attività (31%) mantiene la sua posizione al 2° posto nel ranking globale. Questo risultato riflette il livello di interconnessione in un contesto economico globale sempre più volatile, nonché la forte dipendenza dalle supply chain per prodotti o servizi critici. Il miglioramento della gestione della continuità operativa, l’identificazione dei colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento e la ricerca di fornitori alternativi continuano a essere priorità fondamentali nella gestione dei rischi per le aziende nel 2024.

 

Invece le catastrofi naturali (26%) registrano uno dei maggiori incrementi, con un aumento di tre posizioni che le colloca al terzo posto. Il 2023 è stato un anno record su diversi fronti. Si è trattato dell’anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni, mentre le perdite assicurate hanno superato i 100 miliardi di dollari per il quarto anno consecutivo a causa dei danni più elevati mai registrati, pari a 60 miliardi di dollari, causati da violenti temporali.

 

Infine a livello globale, il cambiamento climatico (18%) non assume una rilevanza maggiore rispetto all’anno precedente, collocandosi al 7° posto, ma è tra i primi tre rischi aziendali in Italia – colpita dall’alluvione in Emilia-Romagna e dalle grandinate record nelle regioni del Nord. I danni fisici ai beni aziendali causati da eventi meteorologici estremi più frequenti e gravi sono una minaccia fondamentale. I settori dei servizi di pubblica utilità, dell’energia e dell’industria sono tra i più esposti. Inoltre, si prevede che i rischi di transizione a un’economia a zero emissioni e i rischi di responsabilità civile aumenteranno in futuro, poiché, per trasformare i loro modelli di business, le aziende investono in nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio, in gran parte non collaudate.

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