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La pesante eredità del 2023

12/9/2023 | Francesco D'Arco

Il 2023 ha creato le condizioni per trasformare il settore della consulenza finanziaria. Ci sono anni che incidono sulla raccolta, anni che incidono sulle normative, e altri che influenzano i modelli di business. Il 2023 ha interessato, con pari intensità, tutti questi ambiti.


Il 2023 ha creato le condizioni per trasformare il settore della consulenza finanziaria. Ci sono anni che incidono sulla raccolta, anni che incidono sulle normative, e altri che influenzano i modelli di business. Il 2023 ha interessato, con pari intensità, tutti questi ambiti.

 

Il primo è stato influenzato dal ritorno dei titoli di stato che hanno condizionato le valutazioni dei clienti e complicato il lavoro dei consulenti che chiuderanno il 2023 con un saldo di raccolta netta positiva vicina ai 40 miliardi di euro (se anche i dati di novembre e dicembre forniti da Assoreti confermeranno i trend dei mesi precedenti, ndr). Ma sarà merito del risparmio amministrato e, in primis, dei titoli di stato. Il risparmio gestito, a fine ottobre 2023 (ultimo dato disponibile al momento, ndr) era fermo a +232 milioni e il rischio di un saldo negativo è dietro l’angolo. Sicuramente il 2023 sarà negativo per i prodotti assicurativi: dopo 10 mesi il bilancio era già pari a -4 miliardi. Un risultato condizionato dalla vicenda Eurovita che ha caratterizzato il 2023 minando la credibilità di alcuni prodotti e di alcuni servizi di consulenza finanziaria.

 

A questi fattori si unisce la rivoluzione normativa prevista dalla Retail Investment Strategy che come sottolineano gli esperti impone un salto di paradigma nel modello di business della consulenza finanziaria. E così arriviamo al terzo ambito, il modello di business, che deve affrontare una rivoluzione in tempi rapidi, anche per il crescente ruolo dell’intelligenza artificiale(IA). 


L’IA è ovunque, e porta con sé promesse e minacce che continuano a moltiplicarsi, insieme a grandi domande: il potenziale dell’IA si realizzerà nell’anno a venire? E quale impatto avrà sull’attività dei consulenti finanziari? E sui clienti finali? Domande che cercheranno una risposta nel nuovo anno e che, per ora, trovano ipotesi di risposta in diverse ricerche.

 

Tra tutte mi limito a citare alcune riflessioni emerse dalle previsioni sulle tendenze future e sui principali sviluppi dell’IA per il 2024 elaborate dalla SAS, che offre soluzioni specifiche nell’IA e negli analytics a diversi settori. Secondo gli esperti di SAS “nel 2024, le organizzazioni passeranno dal considerare l’IA generativa come una tecnologia a sé stante all’integrarla come complemento alle strategie di IA specifiche del proprio settore di riferimento”.

 

Ma non sarà un’integrazione priva di rischi. Uno su tutti: il rischio di fallimento a causa di un’implementazione troppo rapida dell’IA generativa. “Il mito dell’IA come panacea scatenerà decine di migliaia di decisioni aziendali sbagliate che porteranno a un collasso aziendale, che potrebbe danneggiare irrimediabilmente la fiducia dei consumatori e delle autorità di vigilanza”, spiegano gli esperti di SAS, che si concentrano sugli assicuratori, ma il rischio riguarda tutti. Compreso il mondo della consulenza finanziaria e del risparmio gestito. Insomma ben venga la corsa all’IA, ma con una strategia

 

Foto di BoliviaInteligente su Unsplash

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