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8/30/2023 | Redazione Advisor
Il portafoglio dei clienti delle reti chiude il primo semestre del 2023 in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A fine giugno, come si legge nel comunicato diffuso da Assoreti, vale 747,1 miliardi di euro segnando così un aumento patrimoniale del 6,9%, rispetto al valore assunto a fine 2022, al quale contribuiscono in maniera determinante sia i volumi di raccolta realizzati nei primi sei mesi dell’anno (3,6p.p.) sia le performance dei mercati finanziari (3,2p.p.); minimo l’impatto delle modifiche intervenute sul perimetro di rilevazione (0,1p.p.).
Strumenti finanziari, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali raggiungono i 630,5 miliardi di euro rappresentando, nel loro insieme, l’84,4% del patrimonio (+1,8p.p. su dicembre 2022); la quota investita in prodotti del risparmio gestito vale 477,3 miliardi di euro (il 63,9% del portafoglio; -2,1p.p.) mentre la valorizzazione degli strumenti finanziari amministrati sale a 153,2 miliardi di euro (il 20,5% del patrimonio; +3,9p.p.).
La componente strettamente finanziaria (Oicr, gestioni individuali e titoli amministrati) registra una crescita semestrale del 13,1% con un effetto mercato stimato al 4,5%. La liquidità scende a 116,6 miliardi, con un’incidenza in portafoglio pari al 15,6% (-1,8p.p.).
“Le Reti restituiscono un bilancio decisamente positivo della prima parte dell’anno. Il sistema, oggi, rappresenta il riferimento per un numero sempre più ampio di risparmiatori italiani che affidano importanti e nuove risorse alla consulenza delle nostre Associate per i loro investimenti” dichiara Massimo Doris (in foto), presidente dell’associazione.
Risparmio gestito
La valorizzazione complessiva del comparto del risparmio gestito aumenta del 3,5% rispetto a quanto assunto a fine dicembre 2022; gestioni individuali (+5,4%) e fondi comuni di investimento (+4,9%) registrano i maggiori tassi di crescita. Il valore degli OICR, sottoscritti direttamente, raggiunge i 205,9 miliardi di euro, con un’incidenza complessiva sul portafoglio che subisce comunque una lieve flessione e si attesta a 27,6% (-0,5p.p.).
I fondi aperti domiciliati all’estero salgono a 181,5 miliardi di euro (24,3% del patrimonio) mentre i prodotti di diritto italiano valgono 21,5 miliardi. I fondi azionari aumentano del 10%, grazie soprattutto all’effetto mercato, e raggiungono 81,5 miliardi di euro. La valorizzazione delle gestioni individuali sale a 76,7 miliardi, pari al 10,3% del portafoglio (-0,1p.p.), con un sostanziale equilibrio tra Gpf (39 miliardi) e Gpm (37,7 miliardi). Le dinamiche di crescita risultano più contenute nel comparto assicurativo/previdenziale: le masse complessive si attestano a 194,6 miliardi di euro (+1,4%), con un’incidenza in portafoglio del 26% (-1,4p.p.).
In particolare, aumentano le unit linked (94,5 miliardi) ed i prodotti prettamente previdenziali (17 miliardi), mentre diminuisce la valorizzazione delle polizze vita tradizionali (43,6 miliardi). Il contributo complessivo delle Reti al patrimonio investito in OICR aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è quindi, ora, pari a 390,6 miliardi di euro, con un’incidenza del 35,2% sul patrimonio totale investito in fondi (patrimonio gestito pari a 1.111 miliardi di euro – dato provvisorio). A fine 2022 l’incidenza era pari al 34,8%.
Risparmio amministrato
Più consistente la crescita degli strumenti finanziari amministrati (+31,7%) tra raccolta netta e performance. Si conferma la maggiore incidenza dei titoli azionari (7%) che, con 52,4 miliardi, aumenta di 0,4p.p.; sale in maniera più decisa la quota dei titoli di Stato (6,2%) che, con 46,7 miliardi, segna un incremento di 2,4p.p., mentre quella delle obbligazioni corporate (3,5%), con 25,9 miliardi, cresce di 0,6p.p..
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