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3/31/2023 | Redazione Advisor
Cresce la raccolta delle reti di consulenza finanziaria a febbraio. Come comunica l’ufficio stampa di Assoreti, la raccolta netta totale è pari a circa 4,5 miliardi di euro, un risultato in deciso aumento rispetto al mese precedente (+34,0% m/m), superiore al valore medio mensile di raccolta dell’intero 2022 (3,7 miliardi), seppure inferiore rispetto a quanto realizzato a febbraio dello scorso anno (-16,5% a/a) ultimo mese prima dell’inizio della crisi geo-politica.
Nel mese si conferma predominante l’investimento in strumenti finanziari amministrati sui quali la raccolta netta si attesta a 5,5 miliardi di euro, per lo più confluita sui titoli di debito (4,7 miliardi). Le risorse nette investite sui prodotti del risparmio gestito valgono 390 milioni di euro, tra investimenti in gestioni collettive e individuali (968 milioni) e deflussi dalla componente assicurativa/previdenziale (-578 milioni). Il saldo delle movimentazioni su conti correnti e depositi è negativo per 1,4 miliardi di euro.
Marco Tofanelli, Segretario Generale, di Assoreti, spiega che “i dati di questo mese hanno visto più di 33 mila risparmiatori italiani scegliere di affidarsi alle Reti di consulenza finanziaria; si tratta del maggior numero di entrate mensili da agosto 2007. Le risorse destinate ai prodotti del risparmio gestito ed agli strumenti finanziari amministrati ammontano nel complesso a 5,9 miliardi di euro, risultato nettamente superiore a quanto realizzato nel primo mese dell’anno (3,3 miliardi) e a febbraio del 2022 (3,9 miliardi). Resta alta l’attenzione ai titoli di debito”.
Risparmio gestito
La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi netti mensili pari a 609 milioni di euro; le sottoscrizioni nette in Oicr aperti di diritto estero contribuiscono per 531 milioni mentre la raccolta sui fondi italiani è positiva per 79 milioni. Le scelte di investimento continuano a privilegiare i fondi azionari (415 milioni); positiva anche la raccolta sugli obbligazionari (207 milioni) e sui flessibili (178 milioni) mentre risulta negativa per i bilanciati (-177 milioni). Il bilancio delle gestioni patrimoniali individuali è pari a 360 milioni di euro al quale contribuiscono sia le gestioni patrimoniali in fondi (194 milioni) sia le gestioni patrimoniali mobiliari (165 milioni).
Diversamente, nel comparto assicurativo trova conferma la prevalenza delle uscite per 647 milioni di euro; i deflussi coinvolgono ancora i prodotti vita tradizionali (-617 milioni) ed i prodotti multiramo (-127 milioni); i premi netti versati sulle unit linked sono positivi per 96 milioni. Saldo positivo per i prodotti previdenziali (70 milioni). A febbraio il contributo complessivo delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è pari a 800 milioni di euro, dato che si confronta con un valore di sistema negativo per 356 milioni. L’apporto delle Reti da inizio anno sale, così, a 1,8 miliardi e compensa solo in parte le uscite realizzate nel complesso dagli altri canali di distribuzione (-2,8 miliardi) Risparmio amministrato Le movimentazioni realizzate nel comparto si traducono in una maggiore concentrazione di risorse sui titoli di Stato (3,4 miliardi) e sui titoli obbligazionari corporate (1,3 miliardi); positivo anche il bilancio dei certificate (293 milioni) e degli exchange traded product (100 milioni) mentre per i titoli azionari si conferma la prevalenza degli ordinativi di vendita (-109 milioni).
Per quanto riguarda le società invece, il gruppo Mediolanum guida la classifica con 1,331 miliardi. Segue il gruppo Fideuram con più di 775 milioni, terza Fineco con 742 milioni. Sul fronte del gestito è sempre Mediolanum in testa con 340,4 milioni, segue Allianz Bank FA con 195,1 milioni di euro. Sul terzo gradino del podio Finecobank con 91 milioni.
Il gruppo Credem chiude febbraio con -42,472 milioni, ma il dato è influenzato da un passaggio infragruppo. Come specifica l’ufficio stampa del gruppo “dai dati mensili si evidenziano gli effetti del conferimento di ramo d'azienda attraverso cui il canale private banking di Credito Emiliano è confluito, a seguito dell’autorizzazione dell’Autorità di Vigilanza, in Credem Euromobiliare Private Banking. Quindi si evince un calo del numero dei consulenti e delle masse di Credem e un incremento per Credem Euromobiliare Private Banking (la nuova realtà dedicata al private banking del Gruppo) per un passaggio infragruppo”.
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