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2/4/2015
Il prossimo 11 febbraio si terrà davanti alla terza sezione del Lazio l'udienza sul ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro Banca d'Italia che ha imposto la vendita delle quote in suo possesso oltre il 10% in Mediolanum. Il Cavaliere detiene il 34% delle quote del gruppo fondato da Ennio Doris tramite Fininvest, ma la Vigilanza bancaria ha imposto di cedere il 24% in seguito alla perdita dei requisiti di onorabilità per la condanna per frode fiscale.
Il 7 gennaio Berlusconi, come riporta il Corriere della sera, ha presentato un ricorso straordinario al Capo dello Stato, poi approdato al Tar su richiesta di Via Nazionale, che lo scorso ottobre ha imposto a Mediolanum, considerata come gruppo bancario (prima il gruppo era iscritto tra le assicurazioni), di vendere le quote eccedenti il 10%, concedendo però la possibilità di girare a un trust indipendente le azioni, in un periodo di 30 mesi.
Il Cavaliere, spiega il quotidiano di via Solferino, ritiene la decisione di Bankitalia eccessiva e ha sollevato un'eccezione di legittimità costituzionale delle norme del Testo unico bancario (in contrasto, secondo i legali del Cavaliere, con le norme del diritto comunitario che prevedono solo il congelamento dei diritti di voto), le quali non terrebbero conto di un regolamento ministeriale che in via transitoria esclude l'applicabilità della norma a situazioni preesistenti.
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