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Mediolanum, l'utile netto cresce del 70%

4/29/2015 | Marcella Persola

Nel primo trimestre il gruppo ha generato un risultato di 137,4 milioni contro gli 80,907 milioni


“Guardiamo al futuro con ottimismo perché la nostra forza rispetto ai competitor è la capacità data dalla flessibilità di poter adattarci alle condizioni del mercato, essendo sia banca, assicurazione e società di gestione” ha affermato Ennio Doris nel corso della conferenza di presentazione dei risultati relativi al primo trimestre del 2015 del gruppo Mediolanum.

 

Un valore che andrebbe premiato in quanto secondo il presidente “ci permette di affrontare il rischio meglio dei nostri competitor” ha evidenziato Doris, che ha sottolineato come la concorrenza di Mediolanum è rappresenta da Intesa Sanpaolo, Unicredit, ossia grandi banche e non Banca Fideuram, Banca Generali ossia solo degli asset gathering.

 

Massimo Doris ha illustrato nel dettaglio i numeri del gruppo dal quale si evince che l’utile netto consolidato del trimestre è stato di 137,4 milioni (+70%) contro gli 80,907 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Il totale delle masse in gestione e amministrate è salito a 69,774 miliardi in crescita del 18% rispetto allo scorso anno e dell’8% rispetto al dato di inizio 2015. Il Common Equity Tier 1 Ratio è pari al 18,5%.

 

Entrando nel dettaglio Banca Mediolanum ha realizzato una raccolta netta di 1,041 miliardi (+21%) con un forte exploit di quella in fondi che è stata pari a 1,192 miliardi. Per quanto riguarda il numero di pf il dato del trimestre si attesta a 4.384 unità. Il top management ha segnalato una diminuzione del turnover dei pf e che la rete è composta oggi da 401 private banker visto che è stato innalzato a 15 milioni di gestito il limite minimo per essere denominato private banker.

 

Per quanto riguarda la controllata Banca Esperia l’utile netto resta sostanzialmente invariato rispetto allo stesso periodo del 2014 e si attesta a 4,8 milioni. Il numero di private banker è di 88 e le masse amministrate sono apri a 17,958 miliardi. Ennio Doris ha comunque ribadito su sollecitazione degli analisti che “Banca Esperia non è più strategica per noi e che inizialmente era stata creata per attirare una fascia di clientela che non aveva appeal nei confronti del nostro brand. Oggi invece che il nostro brand è diventato di appeal anche per quella fascia di clientela e lo dimostrano le masse detenute dai nostri banker, per noi Esperia non è più strategica. Ecco perché sono un potenziale venditore” ha evidenziato Doris.

Per il presidente di Mediolanum “Esperia è l’oggetto del desiderio da parte di un grande gruppo straniero”. La vendita potrebbe però liberare capitale e permettere una distribuzione di dividendo extra.

 

Infine per quanto riguarda i mercati esteri la Spagna ha fatto bene con un utile netto di 1,867 milioni mentre la Germania ha registrato una perdita di 1,11 milioni.

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