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Commissioni, i big del gestito fanno muro contro il divieto

2/17/2023 | Redazione Advisor

Tommaso Corcos, Massimo Doris, Alssandro Foti, Paolo Martini e Paola Pietrafasa sono tutti concordi nel dire no a un provvedimento che metterebbe a rischio quanto fatto finora nel mondo della consulenza


Dall’industria del risparmio gestito italiano si leva un coro di no contro l’ipotesi di vietare le pratiche di incentivo a favore di intermediari che distribuiscono strumenti finanziari. Come scrive MF Milano-Finanza, giovedì, nel corso di un convegno in Borsa Italiana, i banchieri si trovano tutti d’accordo.

Tommaso Corcos, a.d. di Fideuram ISPB, spiega che il divieto agli inducements “rischia di compromettere quanto è stato fatto m Italia nel mondo della consulenza. Tra l'altro si portano come esempi il modello inglese e quello olandese, che hanno portato a malfunzionamenti nel sistema che non vanno nascosti. Dopo l'avvio della normativa sul mercato inglese, in Uk il numero di consulenti finanziari indipendenti è diminuito. Il mondo degli affluent ha segnalato un gap significativo, molti hanno sopperito all'assenza dell'advice con il fai da te. Come si suol dire: tanto rumore per nulla”.

Per Massimo Doris, numero uno di Mediolanum, si tratta di “una guerra di religione: uno che si innamora di un'idea e cerca tutti gli elementi a supporto. Io sono per il libero mercato. Perche vietare una cosa che non è dannosa? Facciamo scegliere al cliente. Noi stiamo lavorando per prepararci a questo eventuale cambiamento che però spero non arrivi, perchè significherebbe ritornare al punto di partenza”.

Secondo Alessandro Foti, a.d. di Fineco “si andrà verso la direzione di una maggiore chiusura delle piattaforme e verso una spinta a fondi passivi ed Etf due aspetti pratici”.

Paolo Martini, a.d. di Azimut Holding, rileva che “chi ha fatto questa proposta non incontra, come noi, moltissimi clienti: l'industria ha già degli strumenti, per esempio nel mondo dell'advisory e delle gestioni patrimoniali, imperniate sulla trasparenza. Conviene imporre a un'industria che funziona una modifica di tale portata?”. P

Paola Pietrafesa, a.d. di Allianz Bank, spiega che “dal gruppo di lavoro di cui faccio parte emerge che l'Italia è più avanti in questo campo. Qualunque sarà la decisione la nostra industria saprà affrontare le novità come e meglio degli altri Paesi”.

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