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Azimut, Giuliani spinge sull'acceleratore

5/10/2012 | Italo Marchesi

Nei primi tre mesi dell'anno, Azimut Holding ha fatto segnare un utile netto pari a 63,3 milioni di euro in crescita del 141% rispetto a...


 

“L’eccezionalità dei risultati economico‐finanziari conseguiti, in un trimestre che dal punto di vista dello scenario macroeconomico continua ad essere contraddistinto da una significativa incertezza, ci rende particolarmente orgogliosi, perché è un riconoscimento al nostro modello e alla nostra capacità di perseguire e raggiungere gli obiettivi di crescita prefissati", così Pietro Giuliani, presidente e ceo del gruppo Azimut ha commentato i risultati relativi al primo trimestre 2012 registrati dalla sua holding. 
 
Secondo quanto comunicato dalla società, nei primi tre mesi dell'anno, Azimut Holding ha fatto segnare un utile netto pari a 63,3 milioni di euro, contro i 26,2 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso (+141%). Crescono invece del 44% i dati relativi ai ricavi consolidati: 135,9 milioni nel 2012 contro i 94,6 del 2011, mentre il patrimonio totale, alla fine del mese di marzo 2012, si attesta a quota 18,1 miliardi, comprensivo del risparmio amministrato e gestito  da case terze direttamente collocato.
 
Dati postivi giungono, inoltre, dal fronte reclutamento. In tre mesi Azimut Consulenza, Az Investimenti e Apogeo hanno registrato 32 nuovi ingressi che hanno portato il numero totale dei professionisti attivi nelle tre reti del gruppo a quota 1.407 unità. " Questi risultati finanziari, in assoluto i migliori conseguiti dal Gruppo nel tempo, confermano che le novità introdotte nei mesi passati sia dal lato gestione sia dalla distribuzione, stanno creando il valore atteso" spiega ancora Giuliani ricordando, attraverso una nota stampa, anche il dato relativo alla posizione finanziaria netta consolidata che a fine marzo 2012 era positiva per circa 166,3 milioni, contro i 98,8 di fine dicembre 2011. 
 
Infine, il gruppo ha fatto sapere di avere "provveduto all’individuazione dei requisiti di “top key people” in relazione ai destinatari (promotori, dipendenti e managers) degli strumenti finanziari partecipativi e alla determinazione, anche sulla base di una relazione rilasciata da una primaria società di consulenza, del fair value dei predetti strumenti finanziari per un importo di 24 euro ciascuno". 

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