La prima giornata degli Stati Generali della Consulenza Finanziaria di Firenze si è chiusa con un’interessante tavola rotonda dal titolo “Voce ai Professionisti: La visione dei Consulenti sul Futuro, orientamenti e proposte concrete per il settore della consulenza in Italia e confronto tra le generazioni”. Discussione propedeutica ai tavoli di lavoro degli Stati Generali, a cui hanno partecipato Roberto Nannerini di Banca Patrimoni Sella & C, Tersa Calabrese di BNL – BNP Paribas Life Banker, Elisabetta Trombatore di Banca Patrimoni Sella & C., Luca Ghidini di Fideuram, Fabrizio Alessandrini di Banca Mediolanum e Antonio Briganti di Azimut.

 Ad introdurre la discussione è stato Roberto Nannerini, che si è concentrato sui temi relativi all’inquadramento istituzionale, procedurale e normativo della professione, facendo una sorta di quadro introduttivo ai successivi interventi: “Nel contesto attuale, dove l'evoluzione normativa di settore è rapidissima, diventa cruciale adottare un approccio proattivo per la revisione dello statuto, assicurando che sia un riflesso fedele delle necessità della nostra professione e dei suoi membri. E qui che emerge l'idea di un contratto unico di settore per i consulenti finanziari, un passo verso l'uniformità e la solidità contrattuale che possa fornire una base comune di diritti e di doveri. Inoltre, il nostro impegno deve estendersi nella creazione di un ecosistema previdenziale che sia flessibile e trasferibile adattandosi alle varie fasi della carriera del consulente indipendentemente dagli istituti per i quali noi tutti operiamo. Questo potrebbe significare la promozione di un fondo pensione di categoria, un baluardo di sicurezza e continuità per i nostri associati. Per quanto riguarda la tutela, riconosciamo la necessità di stabilire solide polizze sanitarie estendibili ai familiari e assicurare protezione anche oltre la vive lavorativa”.

“In una prospettiva di futuro - ha proseguito Nannerini - è nostro dovere prestare una particolare attenzione ai giovani che rappresentano il dinamismo e l'innovazione del nostro settore. Un nostro obiettivo è offrire loro percorsi di carriera strutturali e opportunità di formazione che favoriscano il passaggio generazionale, sostenendo così un ricambio professionale sano e vigoroso. Un altro punto cruciale da approfondire riguarda l'inclusione femminile nel mondo della consulenza. Dobbiamo lavorare per modificare la percezione che la nostra professione sia meno adatta alle donne promuovendo una visione che riconosca pienamente le opportunità offerte da questa carriera. Infine non possiamo ignorare l'impatto dell'evoluzione tecnologica: l'adozione di nuove tecnologie è un impegno che non dobbiamo trascurare visto che la nostra reattività all'innovazione sarà decisiva per la nostra competitività e rilevanza nel mercato. In conclusione, affrontare questi temi richiede uno sforzo congiunto e uno statuto che sia sempre aggiornato e allineato ai tempi che cambiano. Pertanto l’empowerment femminile, l'educazione finanziaria, il ricambio generazionale, l'inserimento dei giovani e i sistemi pensionistici sono tutti punti di una tessera più ampia che definisce la nostra professione”.

Teresa Calabrese ha evidenziato i passi in avanti fatti negli anni sull’inserimento delle donne nel mondo della consulenza: “Nel 1997 le donne erano meno dell'undici per cento della categoria, ora siamo arrivati al 22%. Detto questo, nell’ultimo periodo, il processo si è un po’ fermato. Per questo è necessario avere dei leader che non abbiano paura di valorizzare la figura delle donne, ma che anzi accompagnino il loro processo di inserimento”.

Elisabetta Trombatore ha rilevato l’importanza del progetto Economicamente, ideato da Anasf, definendolo “un fiore all’occhiello che coinvolge 521 scuole superiori, circa 51mila studenti, 631 formatori volontari per un totale di 1850 corsi svolti. Ma rimangono alcune criticità: una su tutte è la mancanza di educazione finanziaria nelle periferie. Andrebbe anche favorita l’educazione finanziaria delle clienti che, avendo in media degli stipendi più bassi e meno risorse finanziarie degli uomini, hanno una conseguente propensione al risparmio minore. In conclusone, Anasf dovrebbe fare dei passi avanti per confrontarsi maggiormente con altri partner del settore”.

Luca Ghidini si è soffermato sul passaggio generazionale che “può diventare un problema. Anche perché, io che ho 50 anni, rientro nella parte dei giovani della professione nonostante i miei 25 anni di carriera alle spalle. Manca un disegno generale per inserire i giovani, le mandanti vanno ognuna per conto proprio. Per questo auspico un lavoro comune che vada in questa direzione”.

Fabrizio Alessandrini si è focalizzato sul ruolo dell'intelligenza artificiale e di come possa essere utile per la professione: “Innanzitutto la tecnologia non deve privarci della capacità di ragionare, ma deve essere usata per liberare tempo e risorse che ci permettano di dedicarci maggiormente al rapporto umano, alla vicinanza al cliente, vero fulcro della nostra professione”.

In conclusione Antonio Briganti, parlando di pensioni, ha promosso “la rivalutazione del patrimonio di Enasarco attraverso scelte d'investimento azzeccate, come quella in Garofalo o in fondi infrastrutturali. Scelte dettate da una logica di welfare che hanno portato benefici consistenti agli iscritti generando immediatamente una serie di convenzioni che spaziano dalla cultura fino al benessere”.