L’ascia di guerra è stata seppellita, almeno per ora. Tra Luigi Conte (in foto) e Alfonsino Mei sembra essere tornato il sereno dopo le forti tensioni di gennaio, quando la candidatura di Marco Deroma alla presidenza di Anasf e sostenuta proprio dal numero uno di Enasarco, aveva creato non poco scompiglio all’interno dell’associazione. Ieri, durante conferenza di presentazione dei risultati del quadriennio Conte alla guida di Anasf, c’era anche un sorridente Alfonsino Mei, che è anche salito sul palco, al fianco di Conte, per presentare i risultati della Fondazione. Advisoronline, nel corso della conferenza stampa, ha posto a Luigi Conte alcune domande in vista del congresso di novembre.

In vista del congresso che si prefigura uno scontro tra lei e Deroma. Che cosa teme di più del suo avversario?
“Non so nemmeno se Deroma si candiderà”.

Intanto con Alfonsino Mei, presente anche lui qui oggi, i rapporti sembrano essere meno tesi dopo lo scontro di gennaio. E’ cosi?
“Non è stato uno scontro. Secondo me questo è il vero seme che produce valore per l’Anasf perché non ci sono mai situazioni premeditate. Ogni questione si analizza anche in forte contrapposizione ma con un solo obiettivo: finalizzare per il bene dell’Associazione gli atti da compiere. Poi è chiaro che se non si trova l'intesa si va ad un Congresso in cui ci si misura, si vota e si elegge una maggioranza qualificata. Credo che sia normale in una democrazia comprendere questi aspetti. Non ne faccio mai una questione personale. Con Mei abbiamo discusso fortemente sugli atti da compiere e le responsabilità da assumersi. C’è stato un momento in cui il contrasto è stato abbastanza forte, però poi il risultato è stato quello di portare Enasarco dove è oggi. Il presidente l’ha fatto assieme al suo cda e il sottoscritto l’ha fatto come consulente in qualità di presidente di Anasf. Al momento del contrasto, Non abbiamo trovato subito la quadra, poi ci siamo detti: lavoriamo, misuriamoci sul campo e vediamo se arriviamo a qualcosa di positivo. Stasera, ma già da un po’ di tempo, abbiamo comunicato quello che abbiamo fatto insieme. Quindi non c’è stato nessun litigio ma solo un confronto proficuo. Per il resto non vedo altri problemi, se qualcuno li ha li ponesse sul tavolo e ne discutiamo come è successo con Mei. Fino a questo momento, l’unico tema sul quale ci siamo misurati in maniera forte e radicale con Mei, è stato quello di Enasarco. Un confronto serio che ci ha portato a raggiungere numeri e valori importanti. Intanto c’è un altro anno e mezzo di legislatura in Enasarco e non sarà facile in questo contesto”.

Che cosa pensa di un’eventuale candidatura di una donna?
“Ne penso bene. A me è stato chiesto di riconfermare la mia disponibilità a ricandidarmi alla guida dell’Associazione e l’ho data. Se non l’avessi data avrei promosso l'idea di vedere una donna alla presidenza di Anasf tenuto conto del fatto che, quando sono arrivato alla presidenza, Alma Foti era la mia principale avversaria elettorale e dopo un minuto è diventata la mia vicepresidente. Inoltre, dopo tanti anni di tesoreria al maschile, c'è stata una tesoreria al femminile: quella di Susanna Cerini che è oltre ad essere stata innovativa, si è dimostrata valida e proficua. In più, bisogna tenere conto che Susanna Cerini, indicata precedentemente nel cda di Efpa, è stata indicata a suo tempo anche tesoriera di Efpa. Possiamo dire che ha fatto la primavera in Efpa e la prima squadra in Anasf. Questo per dimostrare che elaboriamo delle idee per costruire realtà solide. Vorrei ricordare, infine, che, anche grazie a “Consulenza, sostantivo femminile”, le donne sono sempre più al centro della professione, Intanto, tornano alla mia candidatura, non metterò nessuna parrucca. Vedremo cosa accadrà. Ripeto, vedo a prescindere molto positivo l’impegno delle donne dell’associazione”.