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Eurovita, la corsa ai riscatti non prende quota

11/27/2023 | Redazione Advisor

Le richieste, secondo i dati raccolti fino al 16 novembre, hanno riguardato il 3,5% dei circa 400mila contratti. In termini di riserve, complessivamente pari a 14,5 miliardi, tutto ciò si traduce in 1,1 miliardi: 7,7% del totale


La corsa ai riscatti delle polizze Eurovita (leggi qui le news relative) non c’è stata, almeno finora. Stando ai dati raccolti fino al 16 novembre, secondo quanto ricostruito da Il Sole 24 Ore, i riscatti avevano riguardato il 3,5% dei circa 400mila contratti. In termini di riserve, complessivamente pari a 14,5 miliardi di euro, tutto ciò si traduce in 1,1 miliardi, il che significa il 7,7% del totale.

Insomma, il nodo del rischio di controparte, con il passaggio delle polizze sotto il cappello delle big assicurative italiane, appare definitivamente superato. Queste cifre, del resto, hanno superato le previsioni più ottimistiche. Per due motivi: innanzitutto la seconda settimana ha mostrato un trend nettamente decrescente, con un dato giornaliero medio di riscatti che all'incirca era la metà rispetto all'ottava precedente. In secondo luogo, i primi giorni di novembre erano quelli considerati più a rischio emorragia, anche perché alcuni clienti dopo un blocco di nove mesi potevano avere "accumulato" esigenze di liquidità peri motivi più disparati: avere superato lo scoglio in questo modo fa presagire che sull'intero 2023 il dato dei riscatti sarà di gran lunga inferiore alle stime. Alla luce di questi numeri, si può dire che l'unica, vera grande crisi di un'assicurazione italiana è stata affrontata e risolta con successo, attraverso una soluzione di sistema.  

Un mosaico complesso da assemblare, a cui mancava un tassello cruciale: come si sarebbero comportati i detentori delle polizze al momento in cui quest'ultime sarebbero state sbloccate, ovvero da inizio novembre? La risposta è stata più che confortante, a testimonianza che anche i clienti, fermo il fatto che le condizioni delle polizze sono rimaste immutate, hanno compreso a pieno il significato del passaggio sotto Cronos Vita, definita "una realtà solida con una Solvency al 150%" in una recente intervista al Sole 24 Ore dal direttore generale Alessandro Santoliquido, già commissario straordinario di Eurovita. Senza contare che, in prospettiva, gli stessi clienti sono destinati a finire definitivamente sotto l'ombrello delle cinque big assicurative italiane.

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