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Patrimonio reti: Il portafoglio sotto “consulenza con fee specifica” è il 13,7%

5/17/2024 | Marcella Persola

Nel primo trimestre del 2024 il patrimonio totale ammonta a circa 840 miliardi di euro, rispetto ai 727,25 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso.


Il portafoglio sotto il servizio di “consulenza con fee specifica” rappresenta il 13,7% del patrimonio totale. E' questa l'ultima fotografia che emerge dal report di Assoreti sul patrimonio delle reti abilitate al servizio di consulenza fuori sede.

Nel primo trimestre del 2024 il patrimonio totale ammonta a circa 840 miliardi di euro, rispetto ai 785, 07 miliardi dell'ultima rilevazione (dicembre 2023) e in crescita rispetto ai 727,25 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. 

La principale leva di crescita è rappresentata dall’effetto performance dei mercati finanziari che ha contribuito per 3,1 punti percentuale mentre la raccolta è responsabile di 1,3 punti percentuali; l’apporto derivante dalle modifiche intervenute sul perimetro di rilevazione è di 2,5 punti percentuali. 

La valorizzazione complessiva della componente finanziaria/assicurativa/ previdenziale del portafoglio raggiunge così i 717,1 miliardi di euro (+7,3% rispetto ai 668,54 miliardi di dicembre 2023), rappresentando l’85,4% del portafoglio; di questi, 519,9 miliardi sono investiti in prodotti del risparmio gestito (il 61,9% del portafoglio) e 197,2 miliardi in strumenti finanziari amministrati (il 23,5% del patrimonio). 

Rispetto alle precedenti rilevazioni, così come per la raccolta, da questo report Assoreti mette a disposizione della comunità anche i dati relativi alla consulenza con fee specifica (che individua fee only/fee on top). In questo ambito il patrimonio è di 115,23 miliardi di cui il 74,6% di questi è posizionato su prodotti del risparmio gestito con una valorizzazione di 85,9 miliardi e il restante 25% circa pari a 29,32 miliardi in amministrato. 

“Nonostante le difficoltà del periodo, il sistema delle reti ha raggiunto un nuovo record di patrimonio grazie alla capacità di intercettare e sostenere la domanda di consulenza finanziaria espressa dai risparmiatori italiani, attraverso una corretta predisposizione di un portafoglio ben diversificato in grado di ridurre l’esposizione al rischio, soprattutto nelle fasi di maggiore criticità, e, nello stesso tempo, di valorizzare i trend dei mercati finanziari. Risultati che non possono che vederci soddisfatti e fiduciosi per le prospettive di proseguimento dell’anno” ha dichiarato il presidente Massimo Doris.

Entrando nel dettaglio emerge che la componente rappresentata dall’insieme dei prodotti del risparmio gestito registra una crescita del 5,5% di cui 3,7punti percentuali dovuti all’effetto mercato. Il valore degli Oicr, sottoscritti direttamente, si attesta a 227,3 miliardi di euro, con un’incidenza complessiva sul portafoglio che si attesta al 27,1%. I fondi aperti di diritto estero rappresentano il 23,8% del portafoglio con 200,2 miliardi di euro, dei quali 86,2 miliardi investiti in fondi azionari; i prodotti di diritto italiano valgono 24 miliardi (2,9% del portafoglio). La valorizzazione delle gestioni individuali aumenta del 4,8% e raggiunge 84,2 miliardi di euro, coinvolgendo equamente le Gpf (42,2 miliardi) e le Gpm (42 miliardi); l’incidenza in portafoglio si attesta, così, al 10%.

Sul fronte assicurativo che rappresenta il 22,5% del portafoglio le polizze multiramo sono cresciute raggiungendo i 43 miliardi, come anche le unit linked a 102 miliardi. Crescono anche i prodotti previdenziali che raggiungono, così, 19,3 miliardi. Il contributo complessivo delle Reti al patrimonio investito in Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è, ora, pari a 427,9 miliardi di euro. L’incidenza sul patrimonio di sistema (1.173,9 miliardi di euro – dato provvisorio) si attesta, quindi, al 36,5%; a fine 2023 era pari al 35,1%. 

Sul fronte dell'amministrato invece gli strumenti finanziari raggiungono una valorizzazione complessiva di 197,2 miliardi di euro. Si consolida la maggiore incidenza dei titoli di Stato, ora pari all’8,6% con 72,2 miliardi di euro; segue quella dei titoli azionari che, con 58,7 miliardi, rappresentano il 7% del portafoglio. Il 6,6% del patrimonio è rappresentato dalle obbligazioni corporate (3,6%), dagli exchange traded product (1,5%) e dai certificate (1,4%).

A livello societario (alle quale saranno dedicate approfondimenti specifici nei prossimi giorni, su Advisoronline.it) si distinguono il gruppo Fideuram con più di 331 miliardi di masse. Seguono Mediolanum con 112,46 e Fineco con 111,47 miliardi.

 

 

 

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