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Consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), cambiano le politiche di remunerazione

5/5/2011 | Francesco D'Arco

Non più solo obiettivi commerciali. Nei sistemi di incentivazione aumenta il peso della reputazione del singolo professionista. E il livello di tutela e fidelizzazione della clientela...


Novità in arrivo per le politiche remunerative delle reti di promozione finanziaria. La Circolare n.25/11 di Assoreti chiarisce alle associate le Disposizioni della Banca d'Italia del 30 marzo 2011 in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari.

"Le disposizioni hanno ad oggetto le remunerazioni attribuite al personale delle banche per lo svolgimento dell'attività bancaria" chiarisce subito la circolare Assoreti. "Si tratta, dunque, di regole che si riferiscono ad una minima parte dell'operatività dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) e che, inoltre […] risultano di non immediata applicabilità alle remunerazioni dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari)". Ma dal momento che sono in corso di definizione le modifiche al regolamento congiunto della Banca d'Italia e della Consob con riguardo alla prestazione dei servizi di investimento Assoreti ha indicato alle proprie associate  quando e come applicare le nuove regole della Banca d'Italia.

"Le nuove disposizioni" chiarisce subito la Circolare 25/11 "prevedono che i sistemi di incentivazione del personale e, in particolare, delle reti, interne ed esterne, non possono basarsi solo su obiettivi commerciali". Devono, invece, essere ispirati anche a criteri di correttezza nelle relazioni con la clientela, contenimento dei rischi legali e reputazionali, tutela e fidelizzazione della clientela, rispetto delle disposizioni di legge, regolamentari e di auto-disciplina.

"L'applicazione delle nuove regole alla rete distributiva" continua Assoreti "dovrà necessariamente tenere conto della duplice circostanza che la retribuzione del consulente finanziario (ex-promotore finanziario) è sostanzialmente variabile (non esiste una componente "fissa")". Non solo. L'attività delle banche-rete è soggetta al rischio legale/reputazionale che deriva dal comportamento scorretto del consulente finanziario (ex-promotore finanziario) e non agli altri rischi operativi tipici delle altre realtà bancarie.

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